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mercoledì 7 dicembre 2011

Dolce tortura.

Non saprei definirla in altro modo. Starti vicino è... infinitamente bello. Vorrei che fosse anche abbastanza. Invece no, mi viene voglia di starti ancora più vicino e più siamo vicini più vicini vorrei che fossimo. Come una droga ad effetto istantaneo. E poi arriva quel momento in cui se fossimo più vicini finiremmo per fonderci, ma fonderci non possiamo, e così rimango sospesa tra i tuoi baci e quella sensazione bellissima e terribile, quel non averti abbastanza vicino, e amo da morire starti vicino, ma è come se non mi bastasse. Potrei ubriacarmi, dei tuoi baci e dei tuoi abbracci e del modo in cui mi stringi e io scherzando cerco di scappare. Ad un certo punto il mondo si annulla, non c'è più scuola, non c'è più guardare l'ora per non arrivare in ritardo - in effetti, non c'è neanche più il tempo, chi se ne importa del tempo? Esiste, il tempo, o è solo un'entità inventata da noi strani contorti esseri umani per spiegarci la consequenzialità delle cose? - non c'è più freddo fuori, non c'è più caldo dal termo, ci siamo solo io e te. Non c'è più nemmeno l'aria nei miei polmoni, per un lungo attimo mi illudo di poterne fare a meno. E la voglia di tenerti vicino a me si accumula a dismisura, mi sembra che il cuore mi scoppi e per una frazione di secondo penso "basta, mi sento morire". E' qualcosa di forte, grande, infinito. Eterno. Dicevano, una volta, che l'amore è eterno. Ora guardi in giro e proprio non si direbbe. Ma può essere eterno anche solo un secondo di questa dolce, estremamente dolce tortura.

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