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sabato 10 gennaio 2015

Shit happens.

Non riesco a liberarmi dal casino che ho in testa. Una confusione più grande di me che prende e agita ogni mio pensiero fino a che tutto viene risucchiato e finisce per diventare esso stesso confusione.

Ho provato a calmarmi ascoltando la musica mentre giocavo a Pinball. Ho provato a smettere di cercare inutilmente di calmarmi ma comunque continuando a giocare a Pinball, il che, dato che continuavo a perdere, non faceva che accentuare il mio nervosismo. Non ho provato a distruggere cose, anche se mi piacerebbe molto, ma sono passibile di pena capitale se inizio a lanciare cose qua e là in questo momento. Vorrei tanto però. Mi sento arrabbiata contro qualunque cosa.

E dire che sono stata io a lasciare lui, e non viceversa. Dire che comunque non provavo niente se non esasperazione ogni mattina al pensiero di dover stare incollata al telefono un'altra intera giornata per stare dietro a lui. E anche dopo che l'ho lasciato, dopo aver provato e riprovato a pregarmi di ritornare con lui ché senza di me non ce la faceva, ha insistito per continuare a parlare almeno da amici. D'altra parte sono stata io a dirgli che ci sarei stata se avesse avuto bisogno di parlare con me. Ma non pensavo di essere tenuta a continuare ogni giorno a dovergli parlare costantemente, anche se metà delle cose che dice sono frasi di autocommiserazione, anche se non riesce a mettersi in testa che se non impara a staccarsi da me un minimo, col cazzo che smetterà di soffrire.

E poi deve tornare su con quella cosa della Cina e del Giappone, dicendo che sarebbe disposto a portarmici. Non ci vado nemmeno morta con lui. Non dopo che mi ha detto che avrebbe voluto sganciare bombe sull'Asia intera e che in Cina se dici una cosa diversa da quello che dovresti pensare ti impalano in mezzo a una piazza e ti danno fuoco (il tutto per convincermi a non provare a fare un viaggio in Cina con Intercultura, viaggio che poi non riuscii nemmeno a fare in ogni caso). E fottesega che adesso è cambiato ed è più adulto e non pensa più quelle cose. Non mi interessa.

Non penso che mi renderò mai realmente conto di quanto quel periodo di litigi mi abbia segnata. Altrimenti com'è che, anche se mi sembra di averlo accettato e superato, ogni volta che ci ripenso mi sale la rabbia? Sono qui che piango da almeno due ore. Quell'accesso di stupidità adolescenziale, sia mia che sua, e quella serie interminabile di discussioni senza senso (dove lui aveva torto marcio ma io ero così stupida da starlo a sentire quando avrei dovuto togliergli la parola per un bel po' di ore ogni volta) è stato la vera causa di tutto.

E' stato il motivo per cui ho rinunciato a fare la vacanza studio quell'anno, quando avevo buone probabilità di essere presa (non quella di Intercultura, quella di Valore Vacanza, che durava anche meno tempo, ma per lui non andava bene lo stesso perché si era messo in testa che andando lì avrei incontrato qualcun altro e l'avrei mollato - e invece adesso guarda un po', proprio perché non ci sono andata l'ho lasciato lo stesso).

E di conseguenza, mio padre poi decise di non lasciare per nessuna ragione che ci vedessimo (chissà se mio padre è felice di vedermi ridotta così in questo momento, ora che ha ottenuto quello che voleva. Io spero caldamente che gli si stiano consumando le interiora dal rimorso, che razza di stupido), il che sicuramente non ha aiutato la nostra relazione ad andare avanti. Anche se abbiamo tenuto botta per due lunghi anni.

E' anche stato il motivo del mio cambiamento così ampio. Sinceramente ora come ora non so dire se sia stato in meglio o in peggio. So solo che ho fatto errori grossi come il mondo in questi due anni e mezzo.

Non so cosa farei se mi fosse concesso di ripetere tutto da capo, dal momento in cui ci siamo messi insieme ad ora. Ma so che sicuramente non mi comporterei come scelsi di fare. Ed è questa la cosa che mi rode di più. Uno vorrebbe vivere la propria vita in modo da guardarsi alle spalle in qualunque momento e pensare "ah, se dovessi ricominciare da capo, rifarei tutto uguale", perché questo implicherebbe essere contenti delle proprie scelte e del proprio cammino e della situazione in cui si è, nonostante errori e altre cose del genere.

Non so cosa darei per poter ripetere tutto da capo sul serio. Fosse anche solo per il semplice gusto di arrivare alla prima litigata sul fatto che io ascoltavo i Dream Theater e a lui non andava bene, e dire "Non ti va bene così? Allora non parlarmi più, nessuno ti obbliga. Vaffanculo, e ci sentiamo quando ti sei dato una calmata. Forse.". Solo per il gusto di organizzare un incontro di nascosto ai miei (in barba ai rischi che questo avrebbe comportato) e prenderlo a schiaffi fortissimo appena lo vedevo.

E io vorrei rimanere in buoni rapporti con lui, davvero. Gli voglio bene, davvero. E' stata l'unica persona che su 900 e passa giorni, 850 li ha passati a parlare con me senza mai stancarsi, anche quando non c'era niente di cui parlare, anche quando aveva altro da fare. E' stata l'unica persona per cui io sono stata la priorità numero uno, nonché l'unica persona ad essere stata la priorità numero uno per me (anche se solo per poco, perché a una certa poi ho capito che mettere al primo posto una persona, specialmente una persona come lui, lentamente mi consumava fino all'osso). E mi dispiace arrabbiarmi ancora per queste solite vecchie maledette cose, però quando ripenso alle lacrime versate (e tra l'altro mi chiedo come sia possibile poterne versare ancora, perché credevo di averle veramente finite tutte), e al viaggio che mi sono fumata, e al tempo sprecato a parlare di perché Titanic era un film brutto, e a quanto ero dannatamente stupida, mi sento così male che vorrei scomparire.

A questo punto non so nemmeno cosa provo. Fino a ieri ero tutta tipo "no ma quello che c'è stato è stato importantissimo, e io sono cresciuta tanto stando con lui e parlandogli" e sdolcinerie di questo tipo. Adesso vorrei che tutto questo non ci fosse mai, mai stato.

Mi domando se riuscirò mai a superare seriamente questa cosa - non tanto il fatto che non stiamo più insieme, quanto le cose successe e non successe mentre stavamo insieme. E spero che un giorno rileggendo questo post o una vecchia pagina di diario o tornando a parlare della cosa, mi sorprenderò a non essere più segretamente arrabbiata per tutto ciò. Ma per adesso continuo a trattenermi dal lanciare cose qua e là, e vado a cena cercando di mantenere una faccia da persona normale.