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lunedì 5 dicembre 2011

Voglia immotivata di scrivere qualcosa. Qualunque cosa.

Ho ancora una ventina di minuti da spendere al computer, e ho deciso di passarli a delirare, in mancanza di meglio da fare.
Che strano quando sei pervaso da un sentimento, un qualunque sentimento, e nel giro di 5 minuti il tuo mondo si capovolge da così a così e resti vuoto. Come se dentro di te tutto improvvisamente si fermasse. Niente più inquietudine, ma nemmeno pace. Come se avessi il cuore in bilico sul filo di un rasoio. Un equilibrio perfetto, ma instabile. Non c'è pace nell'instabilità e non c'è inquietudine nell'equilibrio. Potreste contestarmi il fatto che instabilità e inquietudine sono sinonimi, ma si riferiscono a due cose diverse, quindi... oh, beh, il concetto è poi quello.
Mentre scrivo queste boiate, i miei simpatici compagni di classe mi stanno addosso cercando di scrivere boiate ancora più grosse. Rappresentano una fonte di distrazione non indifferente. Oh beh, certo non ho bisogno di loro per sapere che non mi legge quasi nessuno (Marino... diglielo tu chi mi legge!!!). Mica sto qui a scrivere perché leggano tutti. Sarebbe una cosa molto bella, ma non è il mio scopo.
La vendetta e la resa dei conti hanno un sapore molto dolce. Quello che leggete è un testo continuo, ma in realtà tra una frase e l'altra mi spengono il computer, ironizzano sui muffin (storia lunga di cui parlerò) e ovviamente sanno che sto parlando di loro. Non sanno che in fondo in fondo quando ... (mi sono fermata e mi chiedono di continuare, dicendomi che tanto dopo lo andranno a leggere, ma... il post finisce qui).

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