Cerca

martedì 6 settembre 2011

La musica, ecco, è qualcosa di semplicemente unico.

Diciamo che è il mio pane quotidiano. Canto continuamente, suono la chitarra, non faccio che ascoltare musica ogni volta che entro in uno stato d'animo particolare e in questo periodo mi sono messa addirittura a scrivere testi di canzoni. Eppure questo è il primo post in cui ne parlo specificamente.
Dal giorno in cui ho fatto l'esame di ammissione al conservatorio - e sarà un giorno che non scorderò facilmente, ormai è quasi un anno fa - mi è misteriosamente passata la voglia di suonare. Dicono che periodi così capitino, ma non so cosa pensare. Due o tre volte ho pensato, dopo certe sere di studio pieno di entusiasmo, "sì, è fantastico, ho di nuovo voglia di suonare e stavolta continuerò regolarmente!"... però alla fine dopo pochi giorni riprendevo a sostituire alla chitarra il computer o altre attività - più che altro bighellonaggio. Oggi sono stata a casa di quella che si è rivelata essere la mia migliore amica in questi giorni - credo che dovrei parlarne in un post a sé stante, ma vedremo - e abbiamo suonato insieme. Infatti, anche lei suona la chitarra (abbiamo avuto lo stesso prof, e di conseguenza abbiamo le chitarre dello stesso modello), ha fatto l'esame di ammissione quest'anno ed è andata alla grande e anche lei si è lasciata andare, stando senza suonare per un sacco di tempo. Poi, mi è venuta questa idea geniale di suonare insieme e quindi, detto fatto, due giorni dopo, cioè oggi, mi sono armata di chitarra, spartiti, entusiasmo e sono andata a casa sua. Ci siamo divertite un sacco e l'antica passione sembra essersi un po' ravvivata. Ad un certo punto la mia amica ha tirato fuori uno spartito che entrambe conosciamo molto bene: la Sonatina n°1 di Jürg Kindle. In ambito chitarristico non è molto famoso come pezzo, ma per noi è una colonna portante. Infatti, entrambe lo abbiamo suonato a diversi saggi, lo abbiamo portato allo stesso concorso, io l'anno scorso e lei quest'anno, e l'abbiamo presentato come pezzo principale all'esame di ammissione del conservatorio. Evidentemente ci ha portato fortuna. Sta di fatto che non suonavo quel pezzo da quasi un anno, ormai. L'inizio del brano lo ricordavo a memoria, ma poi c'erano parti che avevo del tutto rimosso. Dopo essere rimasta spiazzata, le mie dita hanno iniziato a muoversi da sole, seguendo le loro regole, compiendo movimenti ripetuti centinaia e centinaia di volte. Certo non era perfetta, la mia esecuzione, ci mancherebbe. Però, mentre le mie mani andavano veloci e stranamente sicure, io ero di nuovo una ragazza per cui la chitarra rappresentava davvero tutto. Ero a Pianoro, agitatissima davanti alla giuria; ero al saggio individuale di chitarra, e stavo suonando il pezzo di chiusura; ero al Conservatorio e decidevo controvoglia del mio destino, davanti a persone mai viste e che non avrei mai immaginato che avrei incontrato di nuovo tante, tante volte. Ero felice di me.
Ecco, adesso magari non dico di aver ritrovato l'entusiasmo che avevo fino all'anno scorso, ma almeno ho tanti pezzi nuovi da studiare e sono tutti bellissimi. Direi che è positivo.
Poi mentre cenavo, mi è tornata di nuovo in mente la Sonatina... e anche, cosa molto strana, la sveglia che usavo quando avevo il cellulare vecchio. Era un pezzo al pianoforte. Mi è balenato in mente mentre mi infilavo in bocca un pomodoro (oh beh, ammetto che la solennità della scena fosse alquanto discutibile...) ed è stato come se mi avesse folgorata. Penso che in me oggi sia cambiato qualcosa. Che la musica mi stia chiamando.

Nessun commento:

Posta un commento