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lunedì 19 settembre 2011

Bumm!

Ho avuto una giornata veramente pesante oggi. Rompere la routine estiva è stato un trauma. Però dai, tutto sommato non è stato questo male tornare a scuola. Ho rivisto non solo vecchi compagni, ma anche altra gente di altre classi e i prof nuovi. C'era aria di nuovo, come in ogni cosa che inizia. C'era voglia di scrivere sui diari, voglia di riabbracciare tutti (beh, quasi) e quell'aria umida ma pur sempre frizzante di un mattino di fine settembre, che faceva da sfondo al tutto. Ecco, sui traumi ne avrei poi da dire, perché oggi il mio umore è passato da scarso a ottimo a non molto buono a pessimo a depresso a incredulo e poi di nuovo a ottimo, finalmente. A salvarmi è stato un grande amico. Da oggi gli devo più o meno la vita, i miei nervi si stavano corrodendo a forza di pensieri acidi, gelosia, gelosia, gelosia che mi rodeva dentro come un tarlo. Mi sembrava di esplodere, quando è arrivato il mio salvatore, a dirmi che l'oggetto del mio odio aspirava a un ragazzo che non era il mio. Nessuno - e dico, NESSUNO - può immaginare il mio sollievo. Odiavo quella condizione in cui ero, di essere gelosa senza un motivo. Era una cosa che non aveva assolutamente senso. Oggi pensavo che ne avrei parlato con i diretti interessati, ma era una cosa inverosimile. Parlarne con lui? Mi avrebbe sicuramente riso dietro o presa per scema. Parlarne con lei? Ma se non la conoscevo quasi. Parlarne con i miei amici? Oh, l'avevo fatto, quante volte l'avevo fatto, questo discorso senza capo né coda, ma non era servito a niente. Ogni giorno ero sempre più gelosa, e questa gelosia aveva sempre meno senso. Questo pomeriggio è arrivata all'apice (questa è la cosa buffa, il mio cuore va a scoppio ritardato. Non ero gelosa mentre la vedevo, ero gelosa cinque ore dopo, a casa). Stupido subconscio... Sto formulando, in questo momento, un'ipotesi veramente assurda. Penso che ad aver fatto cessare quella sensazione orribile non sia stato tanto il fatto di scoprire che QUELLA LI' non puntava al MIO ragazzo, quanto di scoprire che abbiamo un amico in comune. Se è amica del mio amico, allora è una a posto. Punto.
Adesso il mio subconscio si è ritirato a vivere nei Caraibi della mia psiche, sorbendosi un cocktail mentale (o forse una granita alla menta da 2,50€) (per la precisione comprata alla gelateria che c'è giù in paese) e abbronzandosi al sole della ritrovata allegria. Ogni tanto anche la depressione deve andare in vacanza, no? ;D

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