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domenica 20 novembre 2011

Freddo.

Freddo nell'aria e freddo nelle mie mani. Freddo che entra violentemente in casa anche solo aprendo la porta. Le ultime foglie sono strenuamente attaccate ai rami ormai spogli, e la mattina presto tutto è coperto da un velo di ghiaccio. Freddo gelido che si infiltra negli abiti e nel corpo e risale, in un brivido, tutta la schiena. Entrare in casa e venire investiti come da un'ondata di calore, sembra quasi di sciogliersi. E gli abbracci assumono un significato ancora più particolare, oltre ad essere dimostrazioni d'affetto procurano calore fisico. Spuntano giacconi, piumoni, maglioni di lana, guanti, calze lunghe (io ne ho due paia meravigliose, a righe), vestiti pesanti, sciarpe, cappelli, lenzuola di flanella. Spunta un timido sole che illumina il cielo, un cielo azzurro e limpido e aperto e glaciale, e glaciale è anche l'aria, che fende gli occhi con lame di vento. Spuntano nuvolette dalle bocche dei passanti, respiri sorpresi dal freddo che scappano via veloci nella brezza. Spunta la brina sui tetti delle macchine, spuntano già, in largo anticipo, le luci colorate sulle case. Il tiepido autunno, arancione di foglie assopite e zucche di Halloween, cede lento il passo all'inverno.

Ok, fine del prologo poetico e volendo pure patetico.
Non mi importa se tecnicamente l'inverno inizia il 21 dicembre, l'atmosfera è invernale già da alcuni giorni. Non mi stupirei se, nel giro di un paio di settimane, nevicasse. Per me l'inverno inizia ufficialmente il primo dicembre. La sento un po' come la mia stagione. Alla luce di quanto scritto sopra, io sarei tecnicamente nata in autunno - il 19 dicembre, così chi mi legge potrebbe anche magari ricordarsi e farmi gli auguri. Perché qualcuno che mi legge, incredibile ma vero, c'è! (grazie, Marino. Dai un senso ai miei post! *-*) E del resto, i miei lo ripetono sempre, quando sono nata io nevicava. Mi sembra un'immagine molto dolce, io piccina in braccio alla mamma e fuori neve e freddo e luci natalizie e caos. E c'è chi al sabato sera, d'inverno, ha voglia di andare a ballare. Personalmente, io che a ballare penso ci andrò tra una o due ere geologiche (anche se devo ammettere che andarci con il mio ragazzo o in balotta con gli amici sarebbe una cosa assolutamente fantastica), preferisco starmene in casa nel mio pigiamone di pile, in famiglia, al caldo. Stamattina mi è presa la febbre dei Keane. Mi era capitato di sentire la cover di With Or Without You un paio di volte, e ieri sera mi è tornata in mente l'intro con lo xilofono, una cosa veramente dolce. E adesso sarà la terza volta che l'ascolto. Sono un gran gruppo!
Insieme all'atmosfera invernale, si appropinqua anche quella natalizia. Oggi pomeriggio, iniziamo a fare il presepe (pubblicherò le foto perché lo scorso anno è venuto fuori un lavoro stupendo e quest'anno si promette ancora migliore!). Quanto all'albero, beh, lo scorso inverno eravamo in una casa più piccola. Usavamo lo stesso alberino di plastica, piccino e anche abbastanza rovinato, da parecchi anni. Forse ha la mia età. Quest'anno ne prendiamo uno nuovo, più grande. Abbiamo un sacco di spazio nel soggiorno e il soffitto è molto più alto. Non vedo l'ora!

Qui MaryBlue, non avendo altro da aggiungere, smette ufficialmente di tediarvi con la meticolosa descrizione della sua vita estremamente sedentaria, e si assenta per le prossime ore!

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