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sabato 4 febbraio 2012

Tutto quanto è così meraviglioso.

Innevato. Bianco, fulgido, brillante, incontaminato, travolgente. Quasi invitante. Distese infinite di neve in cui avrei voluto stendermi e affondare.
La neve ti illude.
E' bianca, morbida, accogliente. Ci sprofondi dentro se provi a camminare. Poi ne prendi una manciata e non ti senti più le mani. Ti ruba il calore e scappa. Pensi sia solida, invece sprofondi non appena la tocchi.

Mi piace la neve. E' bello poterci stare in mezzo, vederla cadere, sentirla posarsi con un suono delicato come il battito di un paio d'ali. Riempie lo spazio di freddo, lo svuota da ogni rumore molesto. Anche un grido sembra solo un'eco lontana, come in uno strano sogno psichedelicamente bianco.
Ogni posto cambia aspetto, non distingui più i sentieri dalle aiuole, le strade dai marciapiedi. A un certo punto ho pensato "Sono a Narnia" (battuta molto triste, ne prendo atto).

Ma per quanto la neve mi renda estatica, c'è qualcosa che non va. Non capisco cosa, non capisco perché. E' allo stesso tempo una specie di senso di angoscia, malinconia, disillusione e crisi d'astinenza. Non riesco a guardare fuori e vedere la neve senza che mi assalga questa sensazione. Qualche anno fa la chiamavo "il buco", e ne ero continuamente tormentata. Era come un rumore di fondo, mi distraevo, facevo altre cose, ma appena la mia mente si svuotava, quella sensazione prendeva il sopravvento. In realtà non cessava mai di esistere. Forse non smette mai di esistere, una sensazione di vuoto permanente in ciascuno di noi. C'è chi è capace di non darle ascolto, c'è chi è pieno di amici e quindi non se ne accorge... E io in questi giorni mi sono ritrovata, proprio per la neve, le giornate svuotate. Forse le passo anche in modo deleterio, senza fare assolutamente niente, costretta dalla neve a restare in casa, tentata per pigrizia di continuare a non fare niente. E meno faccio, meno ho voglia di fare. Giorni riempiti di bianco, svuotati dal bianco. Sembra un paradosso.

E poi la soluzione del problema si fa chiara e lampante. La neve ci affascina, ci circonda, ci sommerge. Ma ci divide. Ogni fiocco che cade è un ostacolo in più. Non ti vedrò, non potrò stare con te e non potrò sconfiggere questo senso di vuoto finché la neve non andrà via. Non è difficile scegliere, tra te e la neve. Il problema è che la scelta non spetta a me.

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