Dovrei star dormendo. Ma va', non succede mai che stia sveglia più del dovuto. Vacanze di Pasqua finite in un soffio, durate quanto un normale weekend. Anche se ho fatto più cose, che di solito non faccio (io che esco la sera e sto fuori fino alle undici e mezza? Una cosa del genere non si era mai vista, andiamo). Quello che resta adesso sono due settimane in cui si andrà a scuola tipo quattro giorni in tutto. Passeranno in fretta anche quelle, lo so. Domani è uno di questi quattro o cinque giorni. Ed ecco perché dovrei star dormendo, appunto.
Però di dormire non ne ho voglia, se non altro perché così assaporo gli ultimi attimi di vacanza (?), o forse perché ho nel petto questo strano senso di vuoto, antipatico promemoria del fatto che avrei potuto sbrigare diverse faccende in questi giorni e invece non mi sono mossa per niente. Specialmente oggi. In fondo, che mi costava stare di meno attaccata al computer a perdere il mio tempo in fefinerie per fare qualcosa di utile, se non agli altri, quantomeno a me stessa?
Da un po' di tempo, addirittura da prima delle vacanze, stavo pensando di cominciare una specie di sfida, che consisterebbe nel trovare ogni giorno per 100 giorni qualcosa che mi renda felice anche solo un minimo. Ci ho messo un po' a decidermi definitivamente per una serie di motivi - questo non è un gran periodo e anche adesso che ho preso la mia decisione non sono del tutto sicura che riuscirò a portare a termine la cosa. Però domani si comincia. Ci si prova. Magari a scuola mi farà schifo starci, magari a casa l'ambiente non sarà dei migliori, ma qualcosa di positivo in un'intera giornata ci deve pur essere. Se riesco ad applicare l'intero ragionamento ai prossimi 100 giorni, dovrebbe essere fatta.
Proviamo questa cosa, e vediamo come va.
Cerca
Visualizzazione post con etichetta Aspirazioni improbabili di un'adolescente altrettanto improbabile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Aspirazioni improbabili di un'adolescente altrettanto improbabile. Mostra tutti i post
martedì 22 aprile 2014
domenica 13 novembre 2011
Memorie di un'altra domenica buttata al vento
No, davvero, fino adesso a parte stirare un po' e studiare inutilmente per l'esame di ECDL che devo dare domani non ho fatto nulla di utile. Dopo cena mi attiverò.
Sono riuscita a suonare la chitarra per la bellezza di 6 giorni su 7, la scorsa settimana. Ho ritrovato la motivazione e, con una gran dose di forza di volontà e un po' di aiuto da parte dei miei, ho intenzione di continuare così per tutto l'anno. Ieri l'altro, per la mia gioia, il prof mi ha detto che probabilmente porterò un pezzo a mia scelta ad un saggio, e stasera deciderò quale. Mi è dispiaciuto non suonare al saggio dello scorso giugno, ma del resto non studiavo mai. Potevo andarci solo come spettatrice. E ho continuato a non suonare finché non mi è stato detto fuori dai denti "o dentro fino in fondo, o fuori fino in fondo". E' tempo di essere drastici.
In questi giorni sto prendendo parecchie decisioni di grossa entità, e spero di non starlo facendo con troppa leggerezza. Stare nel limbo non è semplice, specialmente se la facoltà di prendere una posizione ed uscirne sta nelle tue mani. Gli altri ti fanno un sacco di pressione per decidere una cosa oppure un'altra. Andare avanti o fermarsi. Fare una cosa o non farla. Tra settecento metri, girare a destra o andare diritto. In quest'ultima situazione, il navigatore satellitare sarà di un'insistenza esemplare nell'intimarti di girare a destra.
Comunque, voglio continuare ad andare avanti con il conservatorio. Non devo rovinare di nuovo tutto con la mia pigrizia, questa volta mi impegnerò. Adesso che ci penso, è veramente una vita che non suono la chitarra in pubblico come solista. L'anno scorso con l'orchestra delle medie ho fatto delle piccole parti, ma non è la stessa cosa. Quindi, se ci do dentro, riuscirò a perseguire il mio obiettivo, e questa sarà la mia bibbia da musicista. Io, una musicista. Mi suona come una definizione molto altisonante.
Ho finalmente finito il disegno di cui avevo parlato in diversi post prima d'ora. Non è venuto male, direi. In realtà, non ricordo se l'ho scritto qui, ma era tutto finalizzato a fare un regalo decente al mio ragazzo per i nostri 8 mesi. La nostra sfortuna è che, in 8 mesiversari, non siamo riusciti ad uscire insieme nemmeno una volta il giorno stesso. Abbiamo sempre festeggiato o in anticipo o in ritardo - quando abbiamo festeggiato. Comunque, sono contenta di essere riuscita a finirlo tutto e che sia venuto più o meno come me l'ero immaginato.
E adesso, ora locale 18:12, stacco il computer e mi attacco alla chitarra. Prima faccio gli esercizi di meccanica, prima potrò studiare il pezzo per il saggio, e qualcosa mi dice che nei prossimi post non parlerò d'altro!
Sono riuscita a suonare la chitarra per la bellezza di 6 giorni su 7, la scorsa settimana. Ho ritrovato la motivazione e, con una gran dose di forza di volontà e un po' di aiuto da parte dei miei, ho intenzione di continuare così per tutto l'anno. Ieri l'altro, per la mia gioia, il prof mi ha detto che probabilmente porterò un pezzo a mia scelta ad un saggio, e stasera deciderò quale. Mi è dispiaciuto non suonare al saggio dello scorso giugno, ma del resto non studiavo mai. Potevo andarci solo come spettatrice. E ho continuato a non suonare finché non mi è stato detto fuori dai denti "o dentro fino in fondo, o fuori fino in fondo". E' tempo di essere drastici.
In questi giorni sto prendendo parecchie decisioni di grossa entità, e spero di non starlo facendo con troppa leggerezza. Stare nel limbo non è semplice, specialmente se la facoltà di prendere una posizione ed uscirne sta nelle tue mani. Gli altri ti fanno un sacco di pressione per decidere una cosa oppure un'altra. Andare avanti o fermarsi. Fare una cosa o non farla. Tra settecento metri, girare a destra o andare diritto. In quest'ultima situazione, il navigatore satellitare sarà di un'insistenza esemplare nell'intimarti di girare a destra.
Comunque, voglio continuare ad andare avanti con il conservatorio. Non devo rovinare di nuovo tutto con la mia pigrizia, questa volta mi impegnerò. Adesso che ci penso, è veramente una vita che non suono la chitarra in pubblico come solista. L'anno scorso con l'orchestra delle medie ho fatto delle piccole parti, ma non è la stessa cosa. Quindi, se ci do dentro, riuscirò a perseguire il mio obiettivo, e questa sarà la mia bibbia da musicista. Io, una musicista. Mi suona come una definizione molto altisonante.
Ho finalmente finito il disegno di cui avevo parlato in diversi post prima d'ora. Non è venuto male, direi. In realtà, non ricordo se l'ho scritto qui, ma era tutto finalizzato a fare un regalo decente al mio ragazzo per i nostri 8 mesi. La nostra sfortuna è che, in 8 mesiversari, non siamo riusciti ad uscire insieme nemmeno una volta il giorno stesso. Abbiamo sempre festeggiato o in anticipo o in ritardo - quando abbiamo festeggiato. Comunque, sono contenta di essere riuscita a finirlo tutto e che sia venuto più o meno come me l'ero immaginato.
E adesso, ora locale 18:12, stacco il computer e mi attacco alla chitarra. Prima faccio gli esercizi di meccanica, prima potrò studiare il pezzo per il saggio, e qualcosa mi dice che nei prossimi post non parlerò d'altro!
mercoledì 5 ottobre 2011
Adesso sì che si vede che l'autunno è tornato.
Per tutto settembre ha continuato a fare un caldo assurdo. Poi, in questi giorni, come se non bastasse, la temperatura ha iniziato a fare i tripli salti mortali durante la giornata. Non sto scherzando. Parte la mattina bassissima, poi tra mezzogiorno e le tre schizza a dei livelli che si sta benissimo in canottiera, poi precipita di nuovo. Non mi sorprendo di essermi ammalata. Etciù! >_< odio tutto questo. Il raffreddore, i Fazzolettini Mutanti, parlare cobe uda deficiedte perché ho il daso chiuso... Sì, fa parte dell'atmosfera autunnale, ma non è piacevole avere sempre la necessità di un fazzolettino a portata di mano. Io poi mi soffio il naso fortissimo, quando lo faccio in classe mi sento osservata. Senza poi contare il malessere generale e il fatto che arrivo alla sera che mi gira la testa. Brrr. E il brutto è che da qui, i prossimi episodi di raffreddore potranno essere sempre e solo peggio. No, no, no... Non voglio e non posso. Saltiamo direttamente alle vacanze di Natale, male che vada, anche se sarò raffreddata non mi dovrò svegliare alle sette meno un quarto. Ma ripensandoci anche no. Per quanto freddolose, umidiccie (anche se fino adesso ha continuato a NON piovere), costellate di fazzolettini mutanti, compiti e serate depresse, in fondo queste giornate autunnali valgono sempre la pena di essere vissute.
In questi giorni sto approfondendo parecchi miei interessi. Devo farlo ora perché non so se ne avrò il tempo, una volta che cominceranno corsi vari e conservatorio.
In primis, senza né come né perché, sto disegnando un sacco. Presto o tardi pubblicherò qualche altro disegno e mentre scrivo sto anche valutando la possibilità di inserirne qualcuno in questo post :-P La cosa brutta è che sono tutte figurine singole (solo qualche volta due o più persone) e sempre smonche. Sproporzionate. Però è bello disegnare per esprimere uno stato d'animo interiore, si trattasse anche di fare un omino-stecchino. Alle medie non disegnavo altro che omini-stecchini, i manga sono stati la mia salvezza. Se non avessi letto tutti quei manuali, a quest'ora starei pubblicando migliaia di immagini di omini-stecchini, straparlando della loro versatilità, facilità di esecuzione, espressività e di quanto io fossi un genio artistico. Ogni tanto addirittura, quando sono dell'umore giusto, disegno coppiette. Un ragazzo e una ragazza. A volte siamo io e il mio ragazzo, altre volte personaggi immaginari. Non capisco mai perché, quando disegno una persona, chi mi guarda mentre sono all'opera mi chiede chi sto disegnando. Il punto è che non lo so nemmeno io! Sono figure immaginarie. A volte sono ragazze malinconiche coi capelli lunghi che fluttuano nel vento, altre volte sono rockstar che fanno acrobazie metallare sul palco... sono quasi sempre ragazze, però. Qualche volta, sia su richiesta, sia quando mi prende l'ispirazione, disegno persone reali. Una delle cose che voglio fare è disegnare tutte le mie compagne di classe. Non è che c'è un motivo particolare. Un giorno ho disegnato la mia compagna di banco, e il tentativo è andato a buon fine, così ho deciso che prima o poi avrei disegnato tutte. Se ci riesco, pubblico tutti i disegni!
Un'altra smania che mi è presa è quella di fare le torte. Aiuto mia madre in cucina da quando avevo cinque o sei anni, quindi ho un po' di esperienza, e domenica ho pensato bene di provare a fare una torta solamente con le mie mani, senza il suo aiuto, ma comunque sotto la sua supervisione. Ebbene, non solo la cucina non è saltata in aria/la casa non ha preso fuoco/altri disastri di sorta non sono accaduti, ma quel che è venuto fuori dal forno era una tortina veramente appetibile (anzi, erano due torte piccoline). Ora che ho la consapevolezza di saper fare le torte, ho trovato un ottimo passatempo per i pomeriggi liberi dopo la scuola. La trovo una cosa fantastica. Mi impedisce di mangiare schifezze dopo pranzo, perché mentre cucino se mi viene un languorino spilucco dall'impasto della torta (io adoro l'impasto della torta ancora crudo :3); mi fa sentire potente, realizzata e capace di combinare qualcosa di buono (cosa che non mi accade mai, tranne che per i risultati scolastici); mia madre può comprare meno merendine ipercaloriche al supermercato; e infine, io divento più AUTONOMA. Questa è la parte migliore. IO che cucino le torte da SOLA :') E anche sulla cucina inizierò a scrivere qualche post, tipo le ricette. Molte infatti, mia madre le rielabora e le aggiusta rispetto alle originali.
Sto anche provando, senza troppo successo, a capirci qualcosa della politica. Tipo quali sono gli ideali della destra, quali sono gli ideali della sinistra... Ma non li ho capiti, mi sa. Devo studiarmeli. Ora che sono ufficialmente una persona politicamente impegnata (perché io SONO una persona politicamente impegnata) bisogna che impari qualcosa di come gira il mondo e in cosa (teoricamente) crede chi ci governa. Per adesso riconosco un'ingiustizia quando la vedo, e qui in Italia ce n'è diverse. Il punto è che c'è un mare di persone che di queste cose se ne infischia. Anche io vorrei infischiarmene, e lo farei, se non sapessi quanto è importante. Del resto, ci vado di mezzo io, ci andate di mezzo voi, ci andiamo di mezzo tutti, quando si tratta di decidere chi ci rappresenta, chi ci governa, chi ci guida. Tra qualche anno sarò parte attiva delle persone che decidono questo, e voglio essere in grado di votare coscientemente. Ho un ricordo abbastanza vago di una lezione di storia che mi ha veramente indignata, siamo ai tempi del fascismo, si tratta di quel plebiscito indetto da Mussolini, dove chi votava a sfavore di quest'ultimo esprimeva il voto con una scheda bianca, chi invece era favorevole aveva una scheda tricolore. Così mettevano paura all'opposizione e soprattutto, quei pochi che ebbero il coraggio di votare contro Mussolini probabilmente furono perseguitati e torturati dai fascisti. L'altra sera ci stavo pensando e mi sono chiesta: ma se l'opinione pubblica fosse stata cosciente del pericolo che il fascismo costituiva, e se tutti, ma proprio tutti avessero votato contro di esso, allora Mussolini avrebbe fatto perseguitare tutta la popolazione? Oppure di fronte a una rivolta diplomatica di questo tipo si sarebbe arreso? Alla fine comunque la tirannia dei nazifascisti è finita. Non poteva andare avanti a lungo, un'ideologia così violenta.
Adesso basta pc. Per quanto io stia pensando ad altri hobby, altre cose eccetera, ci sto sempre troppo tempo! D:
In questi giorni sto approfondendo parecchi miei interessi. Devo farlo ora perché non so se ne avrò il tempo, una volta che cominceranno corsi vari e conservatorio.
In primis, senza né come né perché, sto disegnando un sacco. Presto o tardi pubblicherò qualche altro disegno e mentre scrivo sto anche valutando la possibilità di inserirne qualcuno in questo post :-P La cosa brutta è che sono tutte figurine singole (solo qualche volta due o più persone) e sempre smonche. Sproporzionate. Però è bello disegnare per esprimere uno stato d'animo interiore, si trattasse anche di fare un omino-stecchino. Alle medie non disegnavo altro che omini-stecchini, i manga sono stati la mia salvezza. Se non avessi letto tutti quei manuali, a quest'ora starei pubblicando migliaia di immagini di omini-stecchini, straparlando della loro versatilità, facilità di esecuzione, espressività e di quanto io fossi un genio artistico. Ogni tanto addirittura, quando sono dell'umore giusto, disegno coppiette. Un ragazzo e una ragazza. A volte siamo io e il mio ragazzo, altre volte personaggi immaginari. Non capisco mai perché, quando disegno una persona, chi mi guarda mentre sono all'opera mi chiede chi sto disegnando. Il punto è che non lo so nemmeno io! Sono figure immaginarie. A volte sono ragazze malinconiche coi capelli lunghi che fluttuano nel vento, altre volte sono rockstar che fanno acrobazie metallare sul palco... sono quasi sempre ragazze, però. Qualche volta, sia su richiesta, sia quando mi prende l'ispirazione, disegno persone reali. Una delle cose che voglio fare è disegnare tutte le mie compagne di classe. Non è che c'è un motivo particolare. Un giorno ho disegnato la mia compagna di banco, e il tentativo è andato a buon fine, così ho deciso che prima o poi avrei disegnato tutte. Se ci riesco, pubblico tutti i disegni!
Un'altra smania che mi è presa è quella di fare le torte. Aiuto mia madre in cucina da quando avevo cinque o sei anni, quindi ho un po' di esperienza, e domenica ho pensato bene di provare a fare una torta solamente con le mie mani, senza il suo aiuto, ma comunque sotto la sua supervisione. Ebbene, non solo la cucina non è saltata in aria/la casa non ha preso fuoco/altri disastri di sorta non sono accaduti, ma quel che è venuto fuori dal forno era una tortina veramente appetibile (anzi, erano due torte piccoline). Ora che ho la consapevolezza di saper fare le torte, ho trovato un ottimo passatempo per i pomeriggi liberi dopo la scuola. La trovo una cosa fantastica. Mi impedisce di mangiare schifezze dopo pranzo, perché mentre cucino se mi viene un languorino spilucco dall'impasto della torta (io adoro l'impasto della torta ancora crudo :3); mi fa sentire potente, realizzata e capace di combinare qualcosa di buono (cosa che non mi accade mai, tranne che per i risultati scolastici); mia madre può comprare meno merendine ipercaloriche al supermercato; e infine, io divento più AUTONOMA. Questa è la parte migliore. IO che cucino le torte da SOLA :') E anche sulla cucina inizierò a scrivere qualche post, tipo le ricette. Molte infatti, mia madre le rielabora e le aggiusta rispetto alle originali.
Sto anche provando, senza troppo successo, a capirci qualcosa della politica. Tipo quali sono gli ideali della destra, quali sono gli ideali della sinistra... Ma non li ho capiti, mi sa. Devo studiarmeli. Ora che sono ufficialmente una persona politicamente impegnata (perché io SONO una persona politicamente impegnata) bisogna che impari qualcosa di come gira il mondo e in cosa (teoricamente) crede chi ci governa. Per adesso riconosco un'ingiustizia quando la vedo, e qui in Italia ce n'è diverse. Il punto è che c'è un mare di persone che di queste cose se ne infischia. Anche io vorrei infischiarmene, e lo farei, se non sapessi quanto è importante. Del resto, ci vado di mezzo io, ci andate di mezzo voi, ci andiamo di mezzo tutti, quando si tratta di decidere chi ci rappresenta, chi ci governa, chi ci guida. Tra qualche anno sarò parte attiva delle persone che decidono questo, e voglio essere in grado di votare coscientemente. Ho un ricordo abbastanza vago di una lezione di storia che mi ha veramente indignata, siamo ai tempi del fascismo, si tratta di quel plebiscito indetto da Mussolini, dove chi votava a sfavore di quest'ultimo esprimeva il voto con una scheda bianca, chi invece era favorevole aveva una scheda tricolore. Così mettevano paura all'opposizione e soprattutto, quei pochi che ebbero il coraggio di votare contro Mussolini probabilmente furono perseguitati e torturati dai fascisti. L'altra sera ci stavo pensando e mi sono chiesta: ma se l'opinione pubblica fosse stata cosciente del pericolo che il fascismo costituiva, e se tutti, ma proprio tutti avessero votato contro di esso, allora Mussolini avrebbe fatto perseguitare tutta la popolazione? Oppure di fronte a una rivolta diplomatica di questo tipo si sarebbe arreso? Alla fine comunque la tirannia dei nazifascisti è finita. Non poteva andare avanti a lungo, un'ideologia così violenta.
Adesso basta pc. Per quanto io stia pensando ad altri hobby, altre cose eccetera, ci sto sempre troppo tempo! D:
giovedì 1 settembre 2011
Di nuovo settembre!
Stamattina quando me ne sono resa conto ci sono rimasta quasi male. "Ancora 18 giorni di vacanza", mi sono detta. Quindi, ora di darsi una mossa a finire i compiti, sia per la scuola, sia per il conservatorio... Oggi infatti ho finalmente ripreso a studiare solfeggio. Tutto sommato, è un bene che fra un po' si riparta con scuola e tran-tran vari. Non sarei certo di quest'opinione se le mie vacanze fossero interessanti. A parte il periodo al mare, passo i miei giorni a fare niente e perdere tempo. Per di più, non avevo quasi compiti... Li ho iniziati la settimana scorsa e sono a metà, me ne libererò a giorni. Sì, il liceo scientifico è talmente impegnativo... Ahahah! Ultimamente sto passando le giornate attaccata al computer per ore e ore. Non è bene per niente. Quando mia madre ieri sera mi ha fatto notare i miei occhi gonfi, ho pensato che stavo proprio esagerando. Oggi ho fatto i miei bravi sforzi per non toccare assolutamente il pc. Quello di cui mi rendo maledettamente conto è che dovrei fare qualcos'altro. Qualcosa di più oltre a uscire al pomeriggio. Le volte in cui sono uscita dal mio paesuccio di montagna si contano sulle dita di una mano... Non sto scherzando! Credo che il problema sia anche la passività dei miei. Ormai si sono ridotti a uscire quasi solo per lavorare e andare a fare la spesa, credo che se ci portassero in giro un po' più spesso cambierebbero anche un po' come mentalità e si convincerebbero che non muoio se esco un paio d'ore tutti i giorni - quantomeno d'estate. Penso che quello che non hanno ben chiaro è che comunque la scuola e i compiti assorbono poco tempo nella mia giornata. Se preferiscono che io stia tutto il pomeriggio al computer, io posso anche rinunciare a uscire durante la settimana. Poi si lamenteranno dei miei occhi gonfi e del fatto che non ho mai niente da fare. Quando il tempo libero è tanto, uscire non fa male. L'anno scorso uscivo pur tutti i giorni! Adesso nemmeno a pensarci, e quando esco non posso tornare più tardi delle sette meno un quarto. In questo momento mi sta assalendo la voglia assurda di uscire alle cinque, sorridere e annuire di fronte all'ordine di tornare alle sette meno un quarto, dimenticare "casualmente" il cellulare a casa, o magari spegnerlo, star fuori finché ne ho voglia e rientrare volontariamente alle nove o dieci di sera, come se nulla fosse. Conoscendoli, alle sette mi chiameranno, io non potrò rispondere e loro mobiliteranno polizia e forze dell'ordine. Per quelli che non ci credono, si accettano scommesse. Sono determinata nel mio proposito. Più che altro, è mio padre che è inflessibile. Non contempla possibilità di disubbidienza e a maggior ragione per me insubordinarmi sarebbe un motivo di godimento profondo. Basta, adesso, compirò 15 anni tra pochi mesi e l'estate prossima sarò inflessibile. Se non la finiscono, le strade possibili sono due: o divento ribelle ed insensibile alle loro strigliate fino a quando loro non si esasperano, o continuo ad accumulare il mio disappunto finché un bel giorno esplodo e litighiamo... e con "litighiamo" non intendo il classico sbraitare di papà che non lascia possibilità di risposta, ma medito di sviluppare del carisma e fare la voce più grossa della sua, tenergli testa. Oppure illustrargli le mie ragioni diplomaticamente (ma credo che non arriverò a molto). Dicono che se ci parlassi potrei migliorare la mia situazione, ma come faccio? Posso anche fare il discorso più assennato e maturo che sia mai stato proferito. Nella loro testa non ho 14 anni, sono ancora una bambina. In più, anche se mi vedessero per l'età che ho, per loro le quattordicenni è già tanto se escono al pomeriggio o hanno un ragazzo. Quanto mi sono arrabbiata l'altro giorno quando ho sentito mia madre dire che sono piccola per determinate cose. L'anno scorso potevo anche accettarlo, ma... Più passa il tempo più mi sembra che mi stiano istigando a comportarmi male. Vorrei che avessero un'idea di quanto poco io mi sia ribellata. Perché se ne rendessero conto, sarebbe sufficiente che sapessero cosa hanno il permesso di fare le ragazze della mia età. Non una o due pischelle che si atteggiano a ragazze adulte: proprio TUTTE le ragazze della mia età. Però purtroppo sono fatti così. Non so se rendo l'idea di quanto sia chiusa la loro mentalità. Essendo originari del sud - una cosa di cui in famiglia siamo fieri tutti (ormai anche il mio fratello più piccolo ha iniziato a parlare in dialetto napoletano) - pensavano fosse normalissimo e giustissimo avere la mentalità che hanno. Ebbene, quando siamo andati a trovare i parenti di giù, si sono rivelati avere una mentalità più chiusa di chi al sud ci vive. In altre parole, le loro opinioni su quel che alla mia età si può o non si può fare sono basate su quello che potevano o non potevano fare LORO. Una cosa di cui io mi INFISCHIO! Se non mi rendessi conto che è una vera e propria cazzata, scapperei di casa. Anzi... Sarei già scappata! Proprio per il gusto di fargli un dispetto. Anche perché tutto sommato li conosco anch'io da 14 anni, e di loro so tante cose. In passato si sono preoccupati per molto meno. Dovrei trovare il modo di parlarci e chiarire questo discorso. Stasera siamo arrivati al punto che devo chiedere il permesso per rispondere al cellulare se mi chiamano. Io che volevo smettere di pensare alla mia schifosa vita sociale per una decina di minuti, mi sono ritrovata a piangere per tutta la durata della telefonata. Evviva! La scuola mi fornirà una via di fuga da tutto questo. Voglio riempirmi d'impegni. In casa non ci voglio stare. Adesso basta. Con questi discorsi depressoidi sono riuscita a rovinarmi la serata. Però stavo esplodendo.
E adesso è ora di chiudere il pc. Ho già sorpassato il limite, per oggi. Domani sera suonerò. Me lo prometto. Così non potrò stare al computer. Animo, vediamo di dare un senso a questi ultimi giorni di vacanza!
E adesso è ora di chiudere il pc. Ho già sorpassato il limite, per oggi. Domani sera suonerò. Me lo prometto. Così non potrò stare al computer. Animo, vediamo di dare un senso a questi ultimi giorni di vacanza!
giovedì 18 agosto 2011
Non è mai troppo tardi per fare buoni propositi.
Davvero, nemmeno se è il 31 dicembre ed è mezzanotte meno cinque. Avresti sempre cinque minuti di tempo per lavorarci su. E poi non è detto che un buon proposito debba essere adempiuto entro l'anno, questi pensieri formulati e puntualmente dimenticati non stanno col fucile puntato ad aspettare Capodanno per vendicarsi. Nessuno stabilisce la scadenza.
Il limite che mi prefiggo io è l'anno nuovo (sì, me lo prefiggo io, quella che non vuole omologarsi! Udite udite!), ed entro allora conterei di fare un po' di cose, tipo:
Il limite che mi prefiggo io è l'anno nuovo (sì, me lo prefiggo io, quella che non vuole omologarsi! Udite udite!), ed entro allora conterei di fare un po' di cose, tipo:
- Fare un tentativo di smoky eyes (il materiale necessario l'ho già comprato);
- Fare un tentativo decente di smoky eyes (la qual cosa è di gran lunga più difficile);
- Convincere i miei a farmi andare a prendere una pizza col mio ragazzo (e volendo, sfoggiare il mio trucco smoky eyes in quella occasione);
- Andare a Bologna da sola con le amiche (questo entro l'estate, possibilmente);
- Scappare di casa... Ehm, questo forse no. Teniamolo ancora nella lista dei sogni di gloria.
Iscriviti a:
Post (Atom)