Appena il bel tempo ha cominciato a cedere (cosa successa più o meno definitivamente qualche giorno fa), tutti quanti hanno iniziato a disperarsi al grido di "l'estate è finita, l'estate è finita!". Sciocchi babbani. L'estate finisce il 21 settembre (21? 23? Non mi ricordo ora e la mia esistenza non dipende strettamente dal saperlo o meno). In realtà io, insieme a pochi altri, un bel pomeriggio piovoso lo aspettavo con ansia. Ma resta comunque ancora estate. Anche se la scuola inizia il 16 quest'anno. Il che vorrebbe dire tipo... domani. Yeah. Però gli ultimi giorni di vacanza me li sono proprio goduti. Ho fatto quello che volevo. Non niente: quello che volevo. Sono andata a correre, in palestra, ho iniziato a fare qualche esercizio stupido anche a casa nella speranza che possa fare qualcosa, ho letto libri, registrato cover, guardato cover di altri, conosciuto gente, ascoltato musica vecchia, nuova, pezzi che non ascoltavo da tanto, pezzi che non avevo mai ascoltato anche se scritti ere fa. Perfino un po' di vita sociale, ho fatto. Cose tipo riallacciare vecchi rapporti troncati così per gradire, e conoscere qualche persona nuova. Ci sono stati momenti tristi, ma non tanto da compromettere il tutto. Se non altro adesso posso dire di essere pronta a ripartire e caricata a molla.
C'è chi al pensiero di ricominciare con la scuola è totalmente terrorizzato o atterrito o triste ai livelli massimi, e ho visto gente che invece addirittura non vede l'ora, magari perché è in una scuola nuova ed è esaltata dalle prospettive di ricostruirsi ed affermarsi in un ambiente totalmente nuovo. Io non sono né tra i primi, né tra i secondi. Riprendere con la routine usuale dopo un tempo che, con tutte le cose che ho fatto, mi sembra assolutamente infinito, è qualcosa di sano, ma non più esaltante di quanto non lo sarebbe iniziare una qualsiasi routine.
Vero è che svegliarmi la mattina con davanti a me la finestra che dà su un cielo nuvolo e grigio mi mette in un umore totalmente diverso. Non so perché l'altro giorno mi è venuto da pensare a It Hurts degli AVA. Praticamente io cambio gusti musicali con le stagioni. Più che gusti musicali diciamo che cambio sonorità. I Sonata Arctica d'estate sono qualcosa di improponibile, come anche Dude Ranch dei Blink è qualcosa di diametralmente opposto all'esistenza stessa dell'inverno. E It Hurts degli AVA è esattamente una canzone da mattino nuvolo e piovoso. E anche se è vero che l'autunno ancora non c'è tecnicamente, sono pronta per accoglierlo a braccia aperte a ritmo di Angels and Airwaves.
Torneranno i temporali pazzeschi con tanto di lampi a dir poco pirotecnici da gustare mentre ascolto I Belong To You, piano piano il viale alberato che porta in paese si riempirà di foglie e io inizierò a camminarlo cantando Kaleidoscope invece di Toast and Bananas, torneranno le corse sotto la pioggia mentre Take Cover o November Rain suonano al massimo dagli auricolari. Torneranno le felpe, i plaid, le lenzuola di flanella, il tè tutti i santi pomeriggi, le tazze gigantesche di Ciobar, i pacchi di canestrelli da tocciare nel tè o nel Ciobar, a seconda. Torneremo tutti a litigarci il termo acceso negli intervalli perché ci faccia un po' di caldo. E se proprio non mi trovo bene in classe mia, andrò a cercarmi un termo che posso non dividere con nessuno, oppure qualche amico nuovo. E se continuo ad andare in palestra e forse anche in piscina, magari arriverò a Natale abbastanza in forma. E se non ci riesco, avrò le mie felpe XXL in cui nascondermi ad oltranza. Soprattutto, devo cercare di non farmi trascinare dalle paranoie di nuovo.
Sì, sarà proprio un autunno divertente.
Io amo l'autunno. Non rimpiango il tempo del liceo però, è stato orribile, per me.
RispondiEliminaMa rimpiango le opportunità che avevo allora, e io pirla non le ho colte. Tante fisse inutili che mi hanno negato un sacco di divertimento e possibilità. Maledetta adolescenza. Potessi tornarci con la mente di 27enne....eh ma sarebbe troppo facile, vero? ;)
Sto vagando tra i blog, salve! :D