Cerca

domenica 26 ottobre 2014

Delle battute sull'ebola.

Adesso però anche basta, veramente. Mi riferisco a uscite del tipo "Meglio l'ebola che il nuovo pezzo di Tizio", oppure "Caio è assente da una settimana... magari c'ha l'ebola".
Non sono allarmista. Non mi agito se sento parlare di un nuovo caso al tg (a parte che comunque cerco di non fidarmi troppo dei mass media per principio), non mi chiudo in casa in preda al terrore o cose del genere, magari ogni tanto mi preoccupo ma per il 99% del tempo non ci penso.
Penso che anche gli altri intorno a me percepiscano le notizie che arrivano in questo modo, o comunque in modo simile. Non ci sono situazioni di panico.
Però rimane che beccarsi l'ebola non è una cosa divertente, anzi, e allora com'è che vedo tanta di quella gente che ne parla con una leggerezza quasi parossistica e decisamente irritante?
{Stesso discorso, già che sono in vena di dire la mia su qualcosa, per questa tendenza che c'è su diverse pagine Facebook di chiamare "cancro" un oggetto di consumo particolarmente di moda tra determinate categorie di persone (per esempio le Crocs o le felpe a fiori che sembrano delle tende o il nuovo pezzo di qualche cantante pop). Non è male come immagine, che un oggetto di consumo possa essere definito come il cancro della società, anzi direi che è una metafora piuttosto potente. Però l'utente medio non fa questo tipo di ragionamento e pensa solo a commentare con una frase alla moda.}
Tornando al discorso iniziale, le cose che mi vengono in mente sono:

  1. non c'è una gran sensibilizzazione sugli effetti del virus (o se c'è non arriva a destinazione);
  2. la sensibilizzazione c'è, arriva, ma le persone mettono la parola "ebola" in qualunque frase o post per suonare più irriverenti e spaccone (e per attirare l'attenzione in generale);
  3. è semplicemente un meccanismo per sminuire inconsciamente una cosa che è palesemente preoccupante.
Ai posteri l'ardua sentenza, insomma. Nel dubbio, la prossima volta che sento una battuta sull'ebola sparo a zero su chiunque.

Nessun commento:

Posta un commento