Cerca

venerdì 29 novembre 2013

Ripresa.

Da dove cominciare? Non saprei. Ho lasciato in sospeso tanta di quella roba. Non scrivo da due mesi! Record. In questi due mesi però di cose ne sono successe moltissime.

Ottobre è stato schifoso, per esempio, nel senso che la vita mi ha dato camion di limoni, così a caso. Tra serate fallite, litigi (ancora litigi, sì) in nome dei quali ho fatto le due di notte, tentativi di comunicare con mio padre (?) (non ci proverò mai più, lo prometto, è stato un disastro) per fargli capire quanto ero disperata, leggings nuovi fiammanti che non mi entravano (con conseguente disistima di me stessa), verifiche di chimica andate nel complesso bene ma inspiegabilmente valutate come rasenti la sufficienza, scioperi dei treni, sensazione di solitudine perenne e un compito di matematica bello tosto il giorno di Halloween, diciamo che non me la sono esattamente spassata.

Però non tutto ciò che è successo in ottobre è stato negativo (degna di nota è stata la serata di Halloween), e, incredibilmente, nel corso di novembre tante cose sono successe e tante cose sono migliorate. Tanto per cominciare, adesso come adesso mi posso sognare di andare a letto alle dieci e mezza la sera. Potrei anche riuscirci, con impegno, ma dovrei suonare di pomeriggio. Sono sei anni che suono la sera dopo cena. E' una tradizione (?). E non finisco mai, mai prima delle undici. Mai. La conseguenza diretta è che il mio inizio novembre è stato un trauma, perché prima di riprendere con il conservatorio suonavo una sera su cinque o giù di lì, mentre dalla prima lezione di chitarra ho iniziato a suonare tutti i giorni. Non a caso ho messo su cinque studi di Sor in un mese o poco meno. Di solito cinque era il numero medio di pezzi che guardavo nell'arco di metà anno. Sono fiera di me, davvero, mettermi a lavorare sul serio per qualcosa mi entusiasma. Vero è che ormai è difficile che io riesca ad alzarmi dal letto prima delle sette, o peggio sette e mezza. E quindi di essere pronta per andare a scuola alle otto meno un quarto me lo sogno. E quindi sto ricominciando a correre, correre, correre, per non perdere punti da nessuna parte. Tra chitarra, solfeggio e un inizio novembre particolarmente pieno di verifiche, ad un certo punto sono andata in crisi e mi sono detta: "io non ci arrivo viva, a giugno". Ebbene, incredibile ma vero, da allora ho preso ancora più impegni. Adesso il lunedì e il giovedì (più a volte il sabato) sono quasi sempre fuori. Stiamo organizzando un concerto, bitches. Siamo dei fighi. Ho conosciuto gente nuova, messo in piedi progetti nuovissimi, trovato probabilmente il senso della vita parlando un martedì sera con un tizio appena conosciuto. Se non sono bazze queste. Sto ricominciando ad uscire e tra poco meno di tre settimane avrò 17 anni, quindi i miei stanno zitti se sono le sei e mezza e io dalla stazione torno a casa a piedi. E mio padre non mi viene più a prendere al conservatorio, anche se finisco lezione che è buio pesto e nell'intero tragitto da Piazza Rossini alla stazione capita che sia totalmente sola. ERA ORA, DIAMINE. Ma soprattutto sto ricominciando ad uscire. Spesso e molto volentieri. Certe settimane (come ad esempio questa) anche tutti i giorni. Domani gran giornatina al cinema e poi gran crescentinata da amici di famiglia.
Perché l'altro evento eclatante è questo: i miei genitori, finalmente, non si sa per quale astruso meraviglioso miracolo, sono riusciti ad intrattenere rapporti con un'altra famiglia. E tra una settimana questa altra famiglia è stata capace di farci promettere che sloggeremo e ce ne andremo tutti assieme a vedere i mercatini di Natale in qualche città a random. Sono entusiasticamente allibita e piacevolmente sorpresa. I miei che si spostano in città sconosciute per più di un giorno? Erano anni che non si vedeva una roba del genere. Probabilmente una decina d'anni, sì - ho vaghe reminiscenze di un viaggio alle Eolie fatto quando avevo quattro o cinque anni.

E comunque, concludendo. Se non fosse per la mia fantomatica storia a distanza (sì, stiamo ancora insieme e no, non ci vedremo per Natale), potrei dirmi al 100% felice. Siccome sto spingendo la suddetta storia a distanza ai limiti del parossismo (cercate di stare un anno senza vedere una persona per poi affermare che state insieme), direi che la percentuale si abbassa ad 80, su per giù. Che comunque non è per niente male. Quindi, lezione imparata: bisogna rompere i circoli viziosi. Stai al pc? Questo non ti aiuterà a conoscere gente. Non conosci gente nuova? Difficilmente troverai amici. Non hai balotta? Sicuramente non è bello vedere che tutti gli altri ce l'hanno eccome. In più non hai nulla da fare tutto il giorno e nessuno con cui uscire. Per cui cosa farai? Starai al pc e ti deprimerai.
Eppure basta così poco. Cose del tipo imparare a giocare a tennis, organizzare un fighissimo concerto, mettere impegno serio in qualcosa, qualunque cosa. E soprattutto, sto imparando a non fare più caso al fatto che con le ragazze mi rapporto difficilmente e con i ragazzi faccio balotta subito. A parte quelli della mia classe, che fanno gruppo classe e io da questo gruppo sono ancora un po' fuori.
Piano piano mi sono ripresa, adesso vediamo quanto durerà. E volendo anche andare a dormire non sarebbe male xD

Nessun commento:

Posta un commento