Cerca

sabato 6 luglio 2013

Casa.

I tentativi di riprendermi in mano qualche barlume della persona yeah che ero un po' di tempo fa stanno lentamente facendo effetto, ma penso che l'ostacolo più grosso sarà il rifarmi una vita sociale che includa qualche altra persona oltre al mio migliore amico.
Effettivamente quando anche gente che sai essere asociale per scelta te la vedi attorniata di amici e controamici che organizzano cene a sorpresa a ogni occasione, capisci di essere un po' disperato. Un po' solo, diciamo.

Mi fa veramente paura la solitudine, e anche solo la parola "sola" in sé, e negli ultimi mesi avevo così tanto il cervello in pasta che non mi sono accorta che piano piano ci stavo andando a sbattere il naso dritto contro, tipo come con le porte a vetri o le zanzariere. (Sì, una volta, ai tempi della me che aveva una vita, sono riuscita a camminare e sbattere contro una zanzariera). E non è che dico di essere sola adesso. Ancora un amico che posso vedere o sentire più o meno ogni giorno ce l'ho. Ma se lui partisse, o non fosse più il mio vicino di casa? Sarebbe la stessa cosa? E io che cosa sarei senza quell'unico amico che mi rimane?

Considerato che nelle ultime 24 ore ho ricevuto giusto cinque abbracci, di cui uno di arrivederci e gli altri di bentornata, e che la mia media giornaliera di abbracci/momenti di contatto fisico con altre persone è zero, direi che mi rimane ben poco. Una manciata di speranze, un pc che finirebbe per portarmi via da tutto il resto definitivamente. E poi basta. Sarei sola. E dato che sono incredibilmente influenzabile quando non mi oppongo alle idee altrui, non oso minimamente immaginare cosa ne sarebbe della mia personalità, dopo un po'. Insomma diciamo che già in partenza sono un giocattolo rotto che verrebbe poi buttato in una discarica a marcire, marcire, marcire.

Chissà se stare un mese e mezzo (o forse due mesi addirittura) lontana da casa e da internet mi aiuterà a invertire la tendenza a buttarmi via. Almeno un pochettino. Chissà. Sono sempre più stufa e triste di vedere gente insieme che si diverte, gente insieme che va in posti, gente insieme che fa cose, e io da sola davanti al pc, che assimilo, incasso, mi deprimo, per poi tornare di nuovo a scorrere la bacheca delle notizie. Tutto questo da sola. Tutto questo lo realizzano in pochi, e sono tutti lontani da me. Forse è solo qualche abbraccio, ciò di cui ho bisogno. Come lo spieghi altrimenti quel senso di calore, quando dopo sei ore di viaggio soffocante e sonnolento sull'A1 ti ritrovi tra le braccia di zii, nonna e cugini. Quel senso di "bentornata  a casa" mentre assaggi il pane che sa veramente di pane e non di farina annacquata e la mozzarella che sa veramente di mozzarella e non di qualcosa che ci assomiglia ma tutto sommato fa schifo. E quel senso di irrealizzazione profonda quando a casa rimangono solo nonna e mamma, comprensive come il mio piede, e nel frattempo il tuo ragazzo è a cenare con dieci o venti persone che hanno preso l'iniziativa e organizzato qualcosa per il suo compleanno anche se in realtà il suo compleanno era un mese e mezzo fa. Proprio il tuo, di ragazzo, proprio a te doveva capitare, tu che hai passato la vita a sognare che qualcuno iniziasse a tenere a te sul serio e ti organizzasse cose a sorpresa a caso e che ogni volta che ti saresti potuta aspettare forse qualcosa non succedeva mai niente comunque.*

Decisamente, forse quello che mi manca è un po' di affetto. E sì che sono la prima a non mostrarne mai, manco fosse qualcosa di osceno e improponibile. E non ne mostro mai proprio perché o non mi sembra opportuno in funzione alla confidenza che ho con determinate persone, o perché mi stanno tutti sulle scatole, e non poco. Per un motivo o per l'altro. Via, perché non prendo un aereo e non me ne vado a vivere in Russia? Tanto qualche parolina la so, e quale migliore occasione per imparare bene il russo da autodidatta? E no, non ho voglia di aspettare i 18 anni di merda per fare quello che voglio. Manco volessi strafarmi di droghe o spataccarmi contro un muro mentre faccio i 300 all'ora in motorino. (che poi non ce l'ho nemmeno il motorino quindi che cazzo sto dicendo, non lo so). Solo che mi sembra assurdo che a 16 anni una non possa prendersi la libertà di fare un giro la sera e rientrare all'una, o andare in qualche locale dove mettono musica carina anche se il suddetto locale sta in un posto a venti minuti da casa tua. E penso che, oltre alla mia dipendenza-da-ragazzo-a-distanza, proprio queste libertà che non posso prendermi siano la principale ragione per cui non conosco un cane al di fuori di Vergato, della scuola e del conservatorio. Quanto ci scommetti che nella cerchia di amici di una persona, un amico su due se l'è trovato andando in giro in posti a caso. E magari gli altri sono compagni di scuola o gente dello stesso paese. Quanto a me, di Vergato considero abbastanza decenti giusto quelle quattro o cinque persone, e a scuola ho tanti amici quanti brufoli sulle labbra (ho un brufolo proprio vicino a una commessura in questo momento grazie al cielo, anche se mi dà una noia pazzesca).

Se non altro spero di trovare qualcosa o qualcuno che mi faccia sentire a casa, prima o poi, da qualche parte.





*A dire il vero un'eccezione a tutta questa dilusione di diludendo c'è stata al mio ultimo compleanno. E non è che non conti. Solo che se non faccio la vittima sociopatica per guadagnarmi un po' di attenzione da persone sconosciute (che non mi servirà a niente comunque), non son contenta, si sa.

Nessun commento:

Posta un commento