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venerdì 16 novembre 2012

Sogni. (Incubi?)

Ultimamente mi sembra di vivere in un enorme sogno di ovatta. Il mio mondo si è fuso, confuso e sfilacciato in strani complicati modi, e le emozioni suonano come ricordi lontani di cui mi giungono vaghi echi di tanto in tanto.
Le speranze, poi, ancora peggio. Vago nel mio mondo comatoso invaso dai fazzolettini mutanti di stagione, cercando luci in ogni angolo, ma più vado avanti più tutto diventa sempre più buio, buio, buio. Oppure, cosa altrettanto probabile, io sono sempre più cieca, cieca, cieca. E le poche speranze che ho io di mio mi sembrano di scarso valore, e vanno scemando pure quelle.
Gran parte delle mie convinzioni, di fronte a un'ingorda realtà, si sono rivelate essere solide quanto la panna montata, e sono state impietosamente inghiottite, sparite nel giro di una frazione di secondo.
Sto sveglia ad orari impossibili anche se muoio di sonno e ho delle borse sotto gli occhi che arrivano fino a terra, mangio senza avere la benché minima traccia di fame, mi trascino attraverso questo stupido tempo troppo uguale e troppo freddo senza avere la forza o la convinzione di concludere niente, sballottata su e giù attraverso una routine sempre uguale da curiosi e insoliti colpi di (s)fortuna, sono stanca di essere stanca. Sto smettendo di vivere, credo. O forse è solo il raffreddore.

Una volta ho fatto un sogno inquietante. Ero in acqua, e ho iniziato a nuotare verso il fondo, se un fondo c'era. E quando ho finito il fiato per proseguire, ero scesa troppo in profondità per riuscire a tornare in superficie. Mi sono svegliata senza fiato nei polmoni.

Pff, stupidi sogni.

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