Cerca

mercoledì 3 ottobre 2012

Show me the world that's inside your head (Delirio d'inchiostro durante una tediosa ora di mate)

Mi sto ponendo domande esistenziali riguardo a se sarebbe buono o no tenere un diario a quadretti anziché a righe. Sono giorni che non scrivo sul mio diario attuale, a proposito. Dovrei ritagliarmi un'oretta tutti i giorni per scrivere, ne ho bisogno. Non mi basta di fare flussi di coscienza su fogli che poi finiscono sparpagliati. Non mi rimane niente, così. Però mi trovo bene quest'anno, con il sistema del maxiquaderno multimateria, che poi smisterò, storia con storia, bio con bio, scarabocchi con scarabocchi e via dicendo. E' figo.
L'ora di matematica mi sfianca. Ed è solo la prima. Guardo la lavagna con sguardo vacuo e fisso nel vuoto e intanto il prof cancella esempi di parabole con vertice nell'origine e seguita a spiegare, spiegare, spiegare. La mia testa è esasperata. Ogni due per tre mi appoggio sul banco sonnecchiando, e con uguale frequenza il prof detta, detta, detta. Il sonno mi opprime. Più che sonno, è che mi sa che stanotte ho dormito così bene che voglio dormire ancora. Non era un fuggire dal nauseante mondo reale, era un riposare di cui avevo bisogno, ed era anche poco pessimista il mio atteggiamento di ieri sera. Forse ero anche troppo stanca e, in fin dei conti, sollevata di essere ancora viva. Avrei dovuto morire e resuscitare almeno 5 o 6 volte (la chimica non studiata; la fisica che non era stata considerata molto di più; i compiti di solfeggio disperatamente portati a termine ma con risultati disastrosi; e svariate altre cose di cui non starò a parlare), quindi avrei tipo dovuto essere inesistente, o qualcosa del genere. E invece avevo dormito saporitamente per almeno sette ore e mezza, ero al calduccio sotto il mio piumone, Wake dei Linkin Park risuonava nella stanza, e soprattutto, ero ancora viva.

Vedere il mondo nel suo processo irrefrenabile di andare-avanti-lo-stesso-nonostante-tutto, nel giusto contesto, può essere confortante. E stamattina, vedere che non ho perduto tutto, che, complici un po' di botte di fortuna e sistematico problem-solving, tutto sommato sono riuscita a scamparla bella, mi ha fatta sentire bene. Tipo potente. Mi aspettava la prospettiva, piuttosto piacevole, devo dire, di una giornata senza troppe beghe, senza materie da studiare, senza preoccupazioni varie e in cui ansie e breakdown sarebbero state solo un optional.

Poi mi sono alzata in piedi e  un profondo rincoglionimento si è impossessato del mio cervello, dove tuttora risiede, rendendomi uno zombie.

LOL!

Nessun commento:

Posta un commento