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domenica 3 giugno 2012

Wonderful life.

Sono stati 449 giorni lunghissimi e intensi. E' passato un sacco di tempo. Ho vissuto dei momenti meravigliosi. Imparato cose, fatto esperienze. L'anno-e-quasi-tre-mesi più bello della mia vita. La mia prima storia. Forse potrei anche piantarla con i discorsi sdolcinati da film zuccheroso, ma non ne ho voglia. Fa troppo scena. Una storia che è cominciata in una mattina di fine inverno, ed è finita alle undici di sera di un primo giugno ricco di tensione, divertimento, vittorie personali e non, festeggiamenti di sorta, corse ovunque (come mio solito), tic nervosi, canzoni dei Sonata Arctica, abbracci e lacrime.

Non posso dire che mi sia crollato davvero il mondo addosso. Non tutto il mondo. Invece di collassare tutto in una volta, si è smantellato per gradi, giorno dopo giorno, mentre la consapevolezza che sarei rimasta single entro la fine della settimana si faceva avanti. Però ho versato lo stesso delle lacrime, più che altro per sfogarmi dello stress accumulato. E realizzare la mia nuova situazione è stato abbastanza difficile, mi sembrava di vivere in un sogno, con le lacrime che mi sbavavano il trucco, lo stordimento, l'adrenalina, i neon. Il nostro termo. Quanti intervalli ci abbiamo passato? Quello stesso termo davanti a cui l'altra sera ci siamo appartati per "fare due chiacchiere". Ironia della sorte.

Forse c'è il caso che sia davvero meglio così. Provavo davvero ancora qualcosa? O ero solo una ninfomane orgogliosa e attaccata alle proprie abitudini? Non lo so. So solo che, una volta realizzato che veramente non c'era modo di tornare indietro, e non era una cosa che dipendesse da me, ma esclusivamente da lui, e lui era ormai già radicato nella sua idea, una volta resami conto di questo, la ragione del mio pianto, che fosse essa un residuo di amore e speranza o una paura di spezzare la routine, è sparita. Nel giro di 24 ore, con un'ottima pizza e una fetta di tiramisù tutte da digerire, e tante risate fatte con i miei migliori amici, che non smetterò mai di ringraziare, potevo già dire di esserne uscita. Sicuramente, dal suo punto di vista, ha fatto bene a fare così. Se dice che non voleva mentirmi, e se tutto il suo discorso è davvero sentito e non è una scusa, allora a continuare a stare con me avrebbe sofferto e basta.

Non so se e quanto essere contenta del fatto che siamo rimasti ancora amici. E forse, mi servirebbe dello spazio per pensare, per abituarmi, prima di tornare a parlarci regolarmente. Invece ieri, nostro primo giorno da single dopo oltre un anno, mi ha cercata più volte di quanto non avrebbe fatto in un nostro qualunque giorno insieme. Sono passati solo due giorni. Ma dai. Mi sembra che siano già successe un mucchio di cose, e il ricordo di quella scena, il termo, lui e io che gli piangevo sulla spalla mentre lui mi forniva ogni ragione che trovava perché io smettessi, è lontano e annebbiato, come un sogno interrotto dal trillo della sveglia. La festa della scuola? Ma quand'è stata? Solo l'altro ieri? Davvero, sembrano passati secoli. Troppe lacrime, troppa confusione, troppi pensieri e troppi ricordi che sto cercando di rimuovere, mi separano emotivamente da quel giorno.

Già, credo che rimuovere i ricordi più belli, per adesso, sia l'unica strada. Sono troppo nostalgica. Niente più andare a rileggere il diario, niente più rispulciare le foto, e quella collana con i due ciondoli del cuore spezzato e dello yin e lo yang deve sparire dalla mia vista per un po'. Perché pensare alle altre metà e a tutto quello che significavano è inevitabile. Non mi causa più lacrime, solo tanto fastidio. Non capisco perché le cose siano cambiate così repentinamente. Dalla mattina alla sera. Prima baci tanto appassionati da essere quasi furiosi, dopo settimane di apatia totale, e poi la sera stessa, il periodo di pausa. Quanto è strano tutto ciò.

Animo, animo, sono single e ho il sorriso sulle labbra. Anche se la ferita che ho dentro si sta ancora, molto lentamente, rimarginando. Sto dimagrendo. Sono forte e carismatica. E ho persino un ex. Non sono terribilmente affascinante?

E ad ogni modo, indipendentemente dai miei discorsi, e dal fatto che io fossi illusa che sarebbe andata avanti per sempre, la vita va avanti. La terra continua ancora a girare, la radio continua a trasmettere programmi satirici e parodie, la scuola ancora non è finita, gli esami e le verifiche sono sempre lì che mi aspettano, e alla fin fine, io sono ancora viva, e questi sono gli anni migliori della mia vita. Tutto sommato, quindi, direi che devo stare bene.

2 commenti:

  1. Io non so che dirti, perché non posso e non voglio nemmeno immaginare quello che stai passando tu.. Però posso dirti che gli amici sono molto importanti. Io.. Non riesco a leggere una seconda volta il tuo post.. Cavolo, mi fai tremare.. Comunque, passerà anche questo periodo :)

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    1. Grazie :) Comunque, nella tua situazione non hai assolutamente di che preoccuparti, davvero. Le cose succedono, è così che va il mondo, l'unica cosa che non si può fare è fermarsi. E devo dire che per essere un brutto periodo, me la sto veramente spassando ^^

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