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lunedì 25 giugno 2012

Tempesta. (Quando la giornata CONTINUA col piede sbagliato)

Va bene. Va bene!
Mondo, hai deciso di voltarmi le spalle tutto in una volta? Ma proprio tutto? Qualche strana coincidenza astrale ha stabilito che devo perdere la mia intera vita sociale tutta in un giorno? Mi va benissimo!

Toglietemi pure tutti la parola, fate in modo che il posto migliore dove io possa rimanere sia questa maledetta stanzina, tanto qua dentro ho vagonate di musica, libri e sto bene anche senza di voi, fanculo tutto, senza nessuno di voi, io sto bene. Benissimo. Sono ammirata dalle coincidenze del destino. Tutte oggi. TUTTE! E tutte a me!

Ma va bene, è tutto a posto in fondo, dato che pare che da oggi in poi resterò relegata qui dentro a vita senza più poter uscire. Con o senza una vita sociale, la mia situazione cambierà ben poco, no? Ce l'avranno tutti con me, diventerò una specie di orso bruno sociopatico, ma chisseneimporta! Tanto se mi stufo di me stessa, mi chiudo dentro e faccio in modo di affogare nelle mie lacrime. Anche se è più probabile che io muoia prima, per asfissia. Ma questi sono dettagli, tanto, cosa importa, e soprattutto, a chi importa, tanto oggi è la giornata mondiale dell'odio incondizionato verso di me. Vero? A chi mi odia di più, in regalo un miliardo di euro, perché no!

Oppure potrei provare a saltare giù dalla finestra di sgamo, e andare a fare un giro, ma tanto ormai in paese, mi odiano tutti! No? Perfino io mi odio, pensa un po'! Perfino io! Sicuramente una giornata iniziata piangendo non poteva finire bene, non è vero? Se il buongiorno si vede dal mattino, mi sembra anche giusto. Sta andando come deve andare! Evidentemente qualche congettura o disegno superiore prevede la mia implosione a mezzanotte di oggi, magari! Ma potesse implodermi questa stanza addosso! Perché, perché non succede? Sono un concentrato umano di negatività, poterei diventare antimateria, spazio vuoto. Potrei sparire! E porre fine ai tremila problemi di oggi! In fondo cos'ho da perdere?

Il futuro, ho da perdere. Ma il futuro prossimo lo vedo così brutto, che non ne vale la pena, di aspettare che arrivi il sole dopo la tempesta. La metà del mondo odia me, e l'altra sono io che non la posso soffrire. Qualcuno venga a spiegarmi che cazzo di prospettiva rosea potrò mai avere in una condizione così. Voglio uscire, voglio uscire da qui! E chi ci rientra più, qui dentro! Casa abitata da squilibrati mentali, a cominciare da me!

E dire che si prospettava una giornata tranquilla. Forse per il resto del mondo lo è, tanto io non sono un problema di nessuno, giusto? Bene. Quindi perché sto a torturarmi, alla fine? Nessuno se ne sbatte, quindi perché io dovrei disperarmi tanto o far implodere una camera o buttarmi giù da un balcone? Far notizia, non è certo un mio obiettivo, far pietà meno che mai. Pietà a chi, poi. Che schifo di giornata. Più amara del succo di pompelmo.

Il mondo reale, quando ci si mette, provoca decisamente la nausea.

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