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domenica 6 maggio 2012

Qual è la formula molecolare delle lacrime? (Chi si ferma è perduto)


E la loro massa molare? Deve pesare tanto, una mole di dolore. O di felicità. Qual è la chimica che c'è dietro al mio pianto? Da dove parte l'impulso di piangere, il groppo alla gola, da dove partono le lacrime stesse? Chi glielo dice di venire a rompere le scatole proprio in quei momenti, magari subito dopo una battuta pungente che avrei voluto prendere  sul ridere, o una frase assolutamente irrilevante? Chi le fa tornare indietro, dopo che erano state cacciate brutalmente via, chi le fa saltare fuori una volta che sono sola con me stessa? E sul cuscino, una volta finito quello sgorgare incessante, una volta sparito il bagnato, resta una traccia?
Chissà...

Sono diversi giorni che non scrivo e di questo mi scuso. La vita va avanti, com'è logico, e maggio, beh... Maggio è un gran mese sotto tutti gli aspetti. È il mese in cui in ogni frangente bisogna dare tanto. Al conservatorio, un saggio gli esami da preparare. A scuola, un bombardamento di verifiche e interrogazioni, questo è un dato di fatto. Poi, ogni corso a cui mi sono iscritta implica impegni vari, ovviamente: lo spettacolo di teatro sabato prossimo e la replica il primo di giugno; il First Certificate da preparare e, possibilmente, conseguire con successo (salvo poi vaneggiarmi di aver preso il First Certificate a 15 anni) (da notare, mi impegnerà minimo due giornate, perché non riusciranno a fare tutte le prove nello stesso giorno); alla fine del mese, un altro saggio di musica, con l'orchestra delle medie. E poi, inutile dire che con la bella stagione che incalza la voglia di uscire e fare un giro è tanta, quindi anche la mia vita sociale devo mantenerla ben curata. Insomma, a vedere la mia agenda di maggio c'è da pensare che io sia pazza. E conosco non poca gente che al posto mio, solo a pensare alla mole di impegni che ho, si infilerebbe le mani nei capelli e, in preda a un'improvvisa crisi di nervi, comincerebbe a correre in tondo gridando insensatezze. Beh, dato che di cose da fare ne ho, appena ho tempo libero mi rammollisco sul letto o sul divano, oppure esco e mi dedico a non fare assolutamente niente. Come dire che mi rammollisco, però all'aria aperta. E questa è principalmente la ragione per cui non scrivo.
L'altra cosa di cui mi scuso è che non mi decido ancora a pubblicare i premi che fino adesso mi sono stati assegnati. Fermo restando che non potrei attenermi alle regole, ormai ho perso il conto di quante volte mi è stato assegnato un certo premio... Però è già in fase di preparazione un post gigante con tutti i premi assegnati fino adesso e, nei limiti del possibile, un adempimento alle regole. Gigante, poi. Senza contare i premi assegnati più volte, in totale saranno quattro o cinque, accumulati in un paio di mesi. E ancora mi ostino a non pubblicarli... Ma arriveranno, arriveranno.

Maggio, maggio, maggio... C'è sempre un'atmosfera particolare. Da una parte sei lì che gongoli perché l'anno è sul finire, dall'altra affili le armi per il rush finale, perché sai che è il momento di darci dentro al massimo e portare a casa un buon risultato. Tira già un'aria di fine, però ricorda stranamente un inizio, come i primi giorni di scuola. L'inizio della fine. Il sole che, in assenza di nuvole, picchia fortissimo, come fosse agosto, ma è piacevole e fa svegliare. Poi quest'anno è un discorso a parte, perché di periodi soleggiati ce n'è stati tanti, ma ultimamente il tempo è abbastanza piovoso. Poi le premiazioni dei concorsi, le cerimonie per le borse di studio, la festa della scuola da mettere in piedi. Sono tutte quelle piccole cose che ti fanno capire che ormai è quasi finita, che hai tirato avanti con successo per un altro anno, e poi? E poi un altro anno ancora, fino al diploma. Pensi a quello che è stato, a quello che sarà, ti domandi se hai assaporato veramente a fondo tutti gli attimi, e nel dubbio tiri una boccata di aria-di-inizio-di-fine e te la godi.

Quello che più mi frega è che aprile è un mese pieno di ponti. Ora, i ponti sono atroci in questo periodo, perché ti danno l'illusione di uno stacco totale, e invece poi devi riprendere a ritmi più forsennati di prima. E l'ultimo ponte, che ci ha fatti stare a casa il 30 aprile regalandoci una settimana scolastica di soli tre giorni, è stato abbastanza traumatico. Ora, degli ultimi 7 giorni solo 3 erano di scuola. Nei prossimi 7 giorni, invece, ce ne saranno 5 scolastici, e al sabato e alla domenica dovrò studiare. Anzi, no. Al sabato sarò via di casa tutto il giorno, per via dello spettacolo di teatro. Poi mettici il tempo per studiare chitarra, solfeggio, preparare bene il copione, reperire degli abiti di scena adatti (dato che comunque sono stati decisi giovedì), prove supplementari di qua e di là, la simulazione dell'esame di inglese, i prof in fibrillazione perché tra un po' ci toccano anche le prove Invalsi... Ok, direi che forse sono giusto un po' piena di impegni. Ma sopravviverò, sopravviverò. Certo, in periodi così la prospettiva di un pomeriggio passato in panciolle su un divano in compagnia di un buon libro è parecchio allettante. Ma di quei pomeriggi ne avrò finché voglio in estate. Ogni cosa a suo tempo, e adesso è tempo di essere aggressivi *improvvisa una danza tribale tipo quella degli All Blacks*

Quindi, la smetto di blaterare e comincio a chiudere il computer :3

2 commenti:

  1. Ciao, passa da me: c'è un giochino per te! :)

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  2. subito :) *prima o poi pubblicherò i premi, giuro*
    *forse più poi che prima*

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