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giovedì 1 marzo 2012

"Cretina!" (dimenticanze).

cretino [fr. crétin 'cristiano', nel senso di 'povero cristiano, pover'uomo'] agg.; anche s.m. (f. -a)
1 Che (o Chi) è affetto da cretinismo.
2 (est.) Che (o Chi) manifesta o rivela stupidità: discorso c.; persona cretina; parole cretine; comportarsi da, come un c..

dimenticare [lat. tardo dementicāre, da demĕnticus 'dimentico']
A v. tr. (io dimentico, tu dimentichi)
1 Perdere la memoria delle cose, non ricordare più qualcuno o qualcosa
2 (est.) Trascurare, lasciare in abbandono
3 Considerare con indulgenza e cancellare dalla propria mente
4 Lasciare un oggetto in un luogo, per distrazione e simili
B v. intr. pron. (dimenticarsi)
Non ricordarsi; Tralasciare di fare qualcosa, di recarsi in un luogo e sim., per disattenzione, mancanza di memoria e sim.
[definizioni tratte dal vocabolario Zingarelli 1997]

In questi giorni dimentico troppe, ma veramente troppe cose. Dal chiudere gli scuri la sera, alla lezione di chitarra del giovedì, a come distinguere un si passivante da un si intransitivo pronominale. Potrei finire per dimenticare la testa sul cuscino, un giorno. O peggio dimenticare come mi chiamo. O dimenticare chi sono. E a questo proposito, lasciatemi citare Terry Pratchett, che in Sourcery dice: "Oh, yes. It's vital to remember who you really are. It's very important. It isn't a good idea to rely on other people or things to do it for you, you see. They always get it wrong." (tradotto alla buona, sarebbe a dire: "è d'importanza vitale ricordare chi sei veramente. Non è una buona idea contare su altre cose o persone perché lo facciano per te, vedi. Lo fanno sempre nel modo sbagliato." Più o meno) (scusate, ma DOVEVO citare zio Terry. Ci stava troppo una citazione del genere) (e dopo questa piacevole divagazione letteraria, continuiamo col mio astruso discorso). Insomma, sono terribilmente sbadata, completamente stesa e assolutamente sparaflashata da questo sole meraviglioso. Poi che oggi hanno finalmente riaperto le Streghe, la gelateria del paese, dopo una luuuunga chiusura invernale. Ho improvvisato un'uscita coi miei migliori amici e mi sono mangiata la bellezza di due coni gelato. I primi due gelati della stagione! Poi fuori si stava anche bene, non vedevo i miei amici da tanto e quindi si aveva di che parlare. E il promemoria mentale della lezione di chitarra delle sei meno un quarto è finito sepolto sotto un affettuoso torpore primaverile. Sono forti, i miei amici. Vorrei essere anch'io forte come loro, capace di tirarli su dalle loro insicurezze, dai loro sentimenti, da ciò che li distrugge. Il tempo passava e del "Torna presto" lanciatomi da mia madre sull'uscio di casa rimaneva solo un'eco lontana in un angolino della mia testa. E stavo proprio dicendo di dover andar via, quando mia madre stessa mi ha ricordato che dovevo essere a lezione di chitarra già da cinque minuti. La mia fortuna è che si tratta di lezioni abbastanza informali, dove in realtà anche se arrivi più tardi o rimani più a lungo dell'ora pattuita, non succede niente. Ed effettivamente, arrivo sempre in ritardo, perché spesso finisco per dimenticare dell'esistenza di queste lezioni. Dieci minuti dopo l'incazzatissimo promemoria della mamma, ero sudata, col fiatone, la chitarra in spalla, ed ero ufficialmente una cretina. Credo che il "CRETINA!"che è risuonato più volte in casa l'abbiano sentito fino in Australia, stavolta. Odio essere chiamata così. E con quel tono. Mezzo adirato e mezzo come a dire "vergognati, essere spregevole". Questo non perché io non sia una cretina. Certe volte faccio delle sparate che le parole che mi vengono in mente per definirmi sono ben peggiori. È il disprezzo con cui mi viene detto che mi fa deprimere. Anche perché è seguito da diverse ore di insofferenza profonda. Qualunque cosa mi venga detta dopo, è impregnata di disprezzo. Ma vaffanculo, per piacere. Se devo sentirmi in colpa perché sono un essere umano, preferisco quasi morire. Cazzo, sono un essere umano! Le cose può darsi che le dimentichi anche, no? Magari non sempre, ma non sono un automa o una macchina o un congegno programmato in ogni singola azione e destinato a vivere una perfetta vita meccanizzata. Non voglio essere così. Quando avrò io dei figli, me ne ricorderò. Spero proprio di ricordarmene. Perché è un comportamento così deleterio che cado in depressione ad ogni mio minimo sbaglio. E non voglio che i miei figli cadano in depressione al primo sbaglio, se mai ne avrò. Se non mi uccido prima per liberare il mondo da una persona così cretina. Tsk, basta pensarci adesso. Tanto è da ormai tre anni che sto progettando la mia fuga. Me ne andrò lontano, il più lontano possibile. Più lontano dell'Australia, così se mai gli verrà voglia di chiamarmi cretina non potrò neanche sentirlo, perché sarò intenta ad aver DIMENTICATO cosa si prova ad essere chiamata CRETINA! Sigh. Meglio che ora smetta, potrei andare avanti di questo passo tutta la notte (nonché iniziare seriamente a fare nomi, anche se il tutto era abbastanza esplicito).
Quindi, buonanotte.

2 commenti:

  1. Davvero bello il tuo blog!! :) Sai che abbiamo un sacco di cose in comune? Ti va di far visita al mio, magari puoi darmi qualche consiglio per migliorarlo, dato che ho appena iniziato! :):):)

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  2. Grazie! :) ho dato un'occhiata al tuo blog e mi piace proprio come scrivi!!! ^^ l'unica cosa che ho notato è che è un po' troppo pieno di gadget sui lati, che "intasano" un po' lo schermo, ma... se è tutta farina del tuo sacco non hai veramente bisogno di alcun consiglio, continuando a scrivere/crescere/accumulare esperienze di vita si migliora da soli ;)

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