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martedì 20 marzo 2012

Bianco. (Spezzatino di ragionamenti random)

Un rumore annebbiato, appannante e bianco. Mi aleggia nella testa ogniqualvolta io tenti di pensare a qualcosa di concreto.
Anche adesso, osservo il bianco della pagina tentando di reperire qualche cavolata con cui riempirlo. E' tanto che non scrivo qualcosa sul blog, effettivamente. E quindi eccomi qua, imbambolata davanti allo schermo, a fissare il bianco, come se ne potesse a un tratto saltar fuori qualcosa, tipo pupazzo a molla.
Stanno spuntando i primi fiori. Sulla strada da scuola a casa ne ho visti, erano bianchi anche quelli. E ormai in effetti la primavera si potrebbe dire sia praticamente già qui.
E' una stagione che adoro. I primi aggettivi che mi vengono in mente, quando ci penso, sono "tiepida" e "frizzante". Non è un abbinamento scontato. Anzi. Non so nemmeno come spiegarlo. E' il sole. Ti accarezza il viso e ti riscalda le mani, e nello stesso tempo ti mette addosso una carica assurda. E' così strano, quando vedo il sole fuori mi assale la voglia di fare qualcosa di pazzo, sulla scia di progetti entusiasmanti del tipo "yeahh, conquistiamo il mondo!". Peccato che alla fine la forza d'inerzia mi tenga incollata sulla sedia. E dentro ho questo senso di qualcosa di incompiuto. Forse dovrei solo uscire di più, ma quest'anno ho fatto l'errore madornale di non lasciarmi nemmeno un po' di tempo libero. Mai più un anno così. E dire che questo dovrebbe essere il periodo più carico, dove pensi "sì, portiamo tutto a termine allegramente, peace and love". A me in questo momento rimane solo la componente "peace and love", unita a una dolce confusione mentale/trasformazione in ameba/brodaglia di pensieri indefiniti misti a sonno.
Mentre io mi perdo nella mia nebbia mentale, il mondo continua ad andare avanti, è questo il brutto. E così, ecco che scopri di esserti dimenticato tante cose che sono successe, e che magari ti sono state dette, ma sono entrate da un orecchio e uscite dall'altro, come se la tua testa fosse un fantastico bed&breakfast, dove le informazioni passano, stazionano per cinque minuti, e poi si dileguano -poof!- nel nulla.
E mentre il mondo va avanti e la nebbia mentale avanza, sento alle mie spalle il potente richiamo del letto, che mi sussurra di dormire. Ma non voglio. Ho sonno, ma non voglio dormire. E so che domani avrò sonno, ma non me ne importa. La cosa strana è che nessuno sia venuto a intimarmi di spegnere tutto. Era già capitato un'altra volta. Ma solitamente i miei non sono così liberali sul poter stare svegli a lungo la sera, quindi la cosa mi stupisce e non poco.

Direi che il sonno ha definitivamente vinto sulla voglia di stare sveglia a scrivere pensieri a caso, quindi concludo questo fritto misto di pseudoriflessioni inconcludenti e me ne vado in letargo per le prossime sette ore e qualcosa, in attesa che inizi un nuovo giorno, solita sveglia, solita scuola, solito questionario di chimica, solito corso d'inglese, solito mercoledì.

E' la forza d'inerzia, è solo merito della forza d'inerzia.

4 commenti:

  1. Ma come scrivi bene! LA forza di inerzia... mi ha interrogato sulla forza di inerzia... Comunque i miei invece alle nove e mezza arrivano e mi dicono di dormire... se non lo faccio loro tornano e così via finchè non cedo. Ma a volte mi nascondo sotto le coperte con la lucetta a leggere, o semplicemente a pensare, perchè se so che non addormenterò perchè sforzarmi? Quando il sonno arriva me ne accorgo e se non arriva, non ci provo a scivolare nel mondo dei sogni!

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  2. Ciao! Mi sono fatta un giretto nel tuo blog (a partire dal fondo) ,ma dato che è da molto che ci scrivi, non sono riuscita a vederlo tutto... comunque ho lasciato un po' di commenti, se ti va puoi dare un'occhiata!! :)

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  3. Scusa se non ho risposto al tuo commento di ieri l'altro xD comunque sì, ho visto... tipo adesso ho aperto la posta e c'erano una vagonata di notifiche dei tuoi commenti :) grazie!!! ^^

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  4. E di che?? il tuo blog è bellssimo!

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