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mercoledì 15 febbraio 2012

Warmness On The Soul.


Tepore nell'anima. Quanti ricordi, quante lezioni di vita che girano intorno a questa canzone.
Era l'anno scorso. Era San Valentino. Ed ero terribilmente ed inguaribilmente innamorata. Eravamo vicini, e c'era questa canzone. E mi ricordo che ero totalmente esagitata, perché ero ben consapevole che avrei potuto fare qualunque cosa, in quel momento. Una carezza, un bacio, un abbraccio, una qualche scena madre di questo tipo. Avrei potuto, ma non ho fatto niente, e prima riflettevo su questa cosa e mi è venuto in mente che probabilmente ho fatto bene così. Non ho fatto niente e in un primo momento mi sono sentita stupida. Ma tanto, pensavo amaramente come mio solito, chi voglio prendere in giro? Resterò sola e innamorata, e nessuno se ne accorgerà. Era un periodo abbastanza felice, quello, riuscivo a vedere il lato positivo di tutto nonostante di lati positivi ce ne fossero ben pochi, e in effetti in fondo quella punta di amarezza c'era sempre. Avevo avuto l'occasione più perfetta che mi potesse capitare nel giorno più adatto dell'anno, ma, ironia della sorte, ero in compagnia del ragazzo sbagliato!
E il giorno dopo (che per inciso è il 15 febbraio, proclamato da qualcuno festa dei single) sapete che è successo? Durante l'intervallo ho incontrato un ragazzo troppo simpatico, che avevo conosciuto cinque giorni prima, e con lui ho passato tutti quei quindici minuti a ridere, scherzare e chiacchierare passeggiando per il corridoio, sotto gli occhi di tutta la scuola (e in effetti tutti quanti ci davano già per fidanzati, prendendoci in giro). Mi sentivo strana, frizzante. Mi piaceva stare con lui, volevo stare con lui e me n'ero resa conto a partire da quel giorno. Sono passati 365 giorni e ora quel ragazzo è il mio ragazzo sul serio.
Uno in teoria penserebbe che il destino voglia vedere incrociate le strade di chi magari il giorno di San Valentino fa/dice/ascolta qualcosa di romantico; non due che si incontrano per pura serendipità in un corridoio di scuola superiore e iniziano a parlare del più e del meno, per di più il giorno della festa dei single.
Ma in realtà le cose romantiche e gli incontri importanti non si fanno solo a San Valentino. Hanno tecnicamente una probabilità su trecentosessantacinque, giusto? Una su 366 negli anni bisestili. Zero se applichi le leggi di Murphy, ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta (non potevo non citare Michael Ende in una frase del genere). La cosa ancora più lampante e importante, però, è che effettivamente quando si è innamorati di qualcuno si interpreta ogni incontro come un'occasione, ogni sguardo come un segno d'interesse, ogni saluto come una possibilità in più di essere corrisposti, mentre magari dall'altra parte c'è solo amicizia. Penso che se avessi fatto qualcosa quel giorno ora avrei un amico in meno e probabilmente sarei single. Avrei oltrepassato un limite e poi non sarei riuscita a ripartire. Ma chi può dirlo con certezza?
Quindi, ieri ho trascorso il mio primo San Valentino da fidanzata. Non c'è stato tutto questo gran festeggiamento, alla fine, solo tre muffin al cioccolato, a forma di cuore tra l'altro. Una cosa parecchio carina. Però mi sono svegliata con quella canzone, con Warmness On The Soul. Credo il risveglio più bello che io abbia avuto ultimamente. Ed erano le sette meno venti di mattina, quindi teoricamente avrei dovuto essere in uno stato catatonico. Un anno dopo, stesse note, stessa intro col piano che ti toglie il fiato, stesse bellissime parole, stesse sensazioni, ma io sono cambiata radicalmente... Uno dei mille poteri della musica è questo.

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