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domenica 1 gennaio 2012

Chi si deprime il primo dell'anno...

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(so che state aspettando che io scriva "rimane depresso per tutto l'anno". Se sperate che io concluda così la frase, avete proprio capito male)
... chi si deprime il primo dell'anno...
... il giorno dopo si riprende alla grande, fa un sorriso a trentadue denti, illumina il mondo con la propria allegria e fotte tutti. Ha. Vorrei che succedesse così. Boh, vediamo.

Come al solito ho terminato l'anno vecchio con la mia famiglia, ma è stata la fine dell'anno più bella ed entusiasmante che mi è capitata in diversi anni. Il countdown è stato stupendo. Avevo sincronizzato tutti gli orologi e fatto gli auguri alle persone più importanti. Una conclusione perfetta ad un anno quasi perfetto, cosa di cui ho già parlato. Non ho esattamente accolto l'anno nuovo in pompa magna. Avevo un maglione quattro volte più grande, dei jeans e le mie pantofole nuove. E, dopo i primi venti minuti, cosa inaudita, un bicchiere e mezzo di champagne in corpo. Non ho mai bevuto così tanto. Mi limitavo a una goccia, non di più. Quasi quasi mi pento di non averne bevuto anche un altro bicchiere e magari un terzo, quando avrei potuto. Mia madre, quando le ho chiesto se potevo avere ancora un goccio di spumante, mi ha guardata e mi ha detto che per lei potevo anche ubriacarmi. Ok, questo sì che è un inizio anno traumatizzante.

Ma se avessi bevuto un po' più di champagne, non avrei fatto la figura della dilettante e non sarebbe partita tutta una storia assurda che sta durando ancora adesso. Sono orgogliosa, tanto, troppo, così orgogliosa da sembrare indifferente, e ho esagerato. E da quando me ne sono accorta questa cosa mi uccide lentamente da dentro.

Resisterò, resisterò, l'ho già fatto in passato e posso farlo di nuovo. Se voglio posso, a prescindere. A prescindere da te. Non mi importa quello che tu possa pensare, non mi importa come ci rimani o se la cosa possa risultarti offensiva, mi hai provocata e adesso devo dimostrarti che senza di te posso farcela, con tutti i mezzi che ho. Sarei pronta a scommettere.

Ero pronta a scommettere, certo... Che brutto quando i discorsi partono sul ridere, come una battuta che diventa uno scherzo complice, ma poi diventano una discussione. Odio tutta questa faccenda. Vorrei tornare sui miei passi ma non ce la faccio. Non voglio contraddirmi, non voglio mostrarmi debole. Ho imparato ad aspettare senza morire e non puoi arrivare tu e dirmi che non ce la posso fare. E non puoi dirmi che ti sei offeso solo perché voglio dimostrarti una cosa!

Insomma, il mio 2012 è iniziato come la maggior parte dei fuochi d'artificio che abbiamo sparato. Un inizio moderato ma promettente, che però sfuma subito nel nulla e in una grande nuvola di fumo e cenere. Niente lucette colorate, niente crepitii, niente fischi. Aspettative di un Capodanno ordinario bruciate. E la parte di me che me l'aveva detto, di non essere orgogliosa, ora mi guarda con aria di sfida e mi chiede: "Sei felice adesso?".

Già, sono felice adesso?

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