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venerdì 14 ottobre 2011

Soffro di depressione cronica del venerdì.

Stranamente non del lunedì, come capita alla maggior parte delle persone. Questo è il terzo venerdì di seguito che sto male. Sì, sto male, e sapete perché? Perché lei è stupenda, magra, simpatica, cordiale, maggiorenne, E IO INVECE NO. Mi viene una rabbia a pensarlo, che mi viene voglia di piangere. Non è possibile. Pensavo di essermi liberata un mese fa di quei pensieri orrendi. Mi sbagliavo. Non so cos'è che ho contro di lei, poveretta, lei poi non ha nemmeno idea del fatto che io possa essere anche solo lontanamente gelosa. Mi considera addirittura, una cosa che io non avrei mai immaginato, sua amica. Tipo wow, sono degna. Però quando ci parlavo in chat mi sembrava una persona così, boh... vuota. La nostra conversazione in generale era:
"Ciao"
"Ciao"
"Come va?"
"Bene tu?"
"Tutto a posto"
FINE. Insomma un'esperienza interpersonale, sociale ed extelligente che ti cambia la vita, no? Arrivi a conoscere una persona nel suo intimo più profondo, con queste meravigliose conversazioni a monosillabi, certo. Io ci vorrei parlare anche più spesso. Un'altra cosa che mi frustra ai limiti della mia sopportazione è il fatto che lei e LUI possono andare dove vogliono, perché i genitori gli danno il permesso. Io non posso, che ne so, far balotta con loro e aggregarmi, perché i miei non mi lasciano andare. E lui invece di incoraggiarmi, mi dice: "Comunque non puoi venir con noi se non riesci a convincere i tuoi, e io la vedo molto dura." Beh, grazie mille della collaborazione, ora mi hai mandato in crisi di nervi, amore. Vai dove ti pare con la tua fottuta amica e lasciami pur da sola e ricordami che i miei non mi danno il permesso e non verrò mai con voi. Anzi, non ti far proprio sentire. Vorrei dirgliele in faccia queste cose. Però so già che farei una sceneggiata ridicola. Perché io, quando si tratta di amore, amicizia, gelosia e sentimenti che implicano un legame tra due  persone, divento ridicola. Non so come mi devo comportare, se mi devo omologare, se devo seguire un mio schema mentale, o che cos'altro devo fare. Non so di cosa devo parlare, fino a che punto aprirmi agli altri, fino a che punto prendermi confidenza. Non so se parlargli di questa gelosia, forse dovrei, ma mi sembra una cosa sinceramente molto insensata. Mi riderebbe in faccia e non risolverei nulla.

Sto scrivendo una canzone. Molto depressa. Ho incominciato la settimana scorsa, di venerdì. Ma che strano. Il testo è in inglese, ma lo pubblicherò comunque quando sarà finito. Quando la canto mi sento molto realizzata, sia perché mi sfogo, sia perché è qualcosa di mio ed è decente (fu così che un critico di passaggio la definì una schifezza). In questo momento sto scrivendo dal laboratorio di informatica. Che noia. Avevo bisogno di fare qualcosa, se no il mio cervello iniziava a pensare a quelle cose lì e mi deprimevo ancora di più. Ci ho pensato lo stesso, a quelle cose lì, ma almeno le ho esternate (potenzialmente al mondo, è vero, ma tanto non mi legge nessuno) e quindi in minima parte mi sono sfogata. E adesso è ora di spegnere il computer, perché sta per suonare l'intervallo. That's all, folks!

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